L’assessore Nagni: “concluso l’ampio e approfondito dibattito con gli operatori del settore marittimo, siamo pronti a realizzare l’intervento e vagliare soluzioni alternative per il futuro”. Si è concluso il ciclo di incontri organizzati dalla Regione Molise e dalla Capitaneria di Porto di Termoli finalizzati alla definizione delle modalità con le quali si dovrà procedere al dragaggio del fondale.
“Un percorso avviato già ad ottobre scorso – ha ricordato l’assessore regionale Pierpaolo Nagni - su impulso della capitaneria di porto e del Comandante Antonio Nasti, per la realizzazione di un intervento che ora, dopo dieci anni, sarà finalmente possibile concretizzare. Abbiamo infatti avuto la certezza dei fondi, 4 milioni di euro, provenienti da FSC, che utilizzeremo nell’immediato per realizzare il dragaggio e risolvere, quindi, l’urgenza che riguarda l’ingresso del porto – ha dichiarato - esiste poi la volontà di commissionare uno studio che veda impegnati tecnici specializzati al fine di programmare un’ipotesi più stabile e duratura della tenuta del fondale.
L’esito della riunione che ha visto la partecipazione di tutte le rappresentanze del settore marittimo è senza dubbio positivo. Il confronto con chi opera sul mare ha fornito spunti e suggerimenti importantissimi permettendo di aprire un dibattito sul quadro futuro. Una discussione nell’ambito della quale è stata ribadita la necessità che tutte le forme regolamentari siano in ordine affinché Termoli possa candidarsi, in virtù della sua posizione geografica, migliore rispetto a quella di altri porti, e della sua vicinanza alla Croazia e ai Balcani in generale, all’accesso ai fondi europei.
Siamo consapevoli della concorrenza di Marche, Abruzzo e, soprattutto della Puglia ma siamo convinti di poter giocare con successo questa partita – ha concluso Nagni - che rappresenta una possibilità di interventi di quota nazionale e non più legati soltanto ad una realtà localistica”.
L’esito della riunione che ha visto la partecipazione di tutte le rappresentanze del settore marittimo è senza dubbio positivo. Il confronto con chi opera sul mare ha fornito spunti e suggerimenti importantissimi permettendo di aprire un dibattito sul quadro futuro. Una discussione nell’ambito della quale è stata ribadita la necessità che tutte le forme regolamentari siano in ordine affinché Termoli possa candidarsi, in virtù della sua posizione geografica, migliore rispetto a quella di altri porti, e della sua vicinanza alla Croazia e ai Balcani in generale, all’accesso ai fondi europei.
Siamo consapevoli della concorrenza di Marche, Abruzzo e, soprattutto della Puglia ma siamo convinti di poter giocare con successo questa partita – ha concluso Nagni - che rappresenta una possibilità di interventi di quota nazionale e non più legati soltanto ad una realtà localistica”.
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