A rischio ribasso le previsioni sul Pil nel 2014, quadro economico non rispecchia il clima di fiducia di famiglie e imprese.
Il calo congiunturale dell'1,2%, il più elevato dalla fine del 2012, è un dato molto negativo e del tutto inatteso: così l'Ufficio Studi Confcommercio sulle rilevazioni realtive alla produzione industriale a maggio diffuse oggi dall'Istat.
Se si considera che le attività manifatturiere, cioè l'industria al netto dell'energia e dell'attività estrattiva, mostrano un ridimensionamento più elevato rispetto al dato generale (-1,5% su aprile), si deve concludere che il quadro economico effettivo è meno confortante di quello disegnato dal profilo del clima di fiducia delle famiglie e delle imprese. Pertanto, si riducono – conclude l'Ufficio Studi - le possibilità che la chiusura del 2014 rispetti le previsioni del governo di un Pil in crescita dello 0,8%.
Se si considera che le attività manifatturiere, cioè l'industria al netto dell'energia e dell'attività estrattiva, mostrano un ridimensionamento più elevato rispetto al dato generale (-1,5% su aprile), si deve concludere che il quadro economico effettivo è meno confortante di quello disegnato dal profilo del clima di fiducia delle famiglie e delle imprese. Pertanto, si riducono – conclude l'Ufficio Studi - le possibilità che la chiusura del 2014 rispetti le previsioni del governo di un Pil in crescita dello 0,8%.
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