Il traffico chiuso presso il bivio di Boiano
Un dato certo che fa riflettere e nasconde lati oscuri,
emerge dalla situazione oramai intollerabile della chiusura totale al traffico
pesante sul ponte Callora in agro di Boiano al km 205+000 e alla deviazione del
traffico veicolare dentro la città di Boiano.
La relazione di progetto presentata dall’A.N.A.S. per la relativa gara di appalto, non prevedeva la totale chiusura del ponte al traffico veicolare, né quantomeno a quello pesante.
Per quale motivo l’A.N.A.S. successivamente all’aggiudicazione della gara di appalto da parte della “Nidaco” di Venafro (l’azienda fa capo al Consigliere regionale Vincenzo Cotugno, gara aggiudicata per un importo superiore ai 2 milioni di euro) ha deciso di non rispettare la relazione di progetto e creare le difficoltà note al traffico pesante, in un momento di forte crisi per i comparti industriali e commerciali, dove i camionisti sono costretti a un percorso alternativo di 135 km per giungere a Campobasso?
Per quale motivo, dopo la protesta degli interessati, non si è pensato di rispettare il capitolato originale e si tentano strade alternative per i Tir?
Sono domande legittime che in queste ore stanno animando le imprese che hanno partecipato alla gara per l’aggiudicazione di questi lavori, rispettando le regole e si vedono deufradati nello stravolgimento della linea fondamentale e più onerosa della relazione di progetto.
Da esperti infatti, giunge la notizia che chiudendo totalmente la strada vi sarebbe un notevole risparmio sia di denaro che di tempo, in quanto i lavori con la strada chiusa, possono procedere più speditamente e senza intralci, con meno impegni per la sicurezza del cantiere, rispetto a lavorare con un senso unico alternato, con un semaforo e tutte le onerose regole che di legge sono imposte alla ditta appaltante.
In riferimento a questa evidenza, non gradita da chi ha speso diverse migliaia di euro per partecipare al bando di gara e vedersi out, ma anche a tutti gli automobilisti e soprattutto agli autotrasportatori, in questo contesto fortemente penalizzati e discriminati da una scelta molto discutibile e fuori dalle regole, si preannunciano ricorsi avverso l’espletamento della gara di appalto e giungono voci di corridoio che si stia preparando anche un’interrogazione in consiglio regionale sulla vicenda.
La chiusura totale del ponte crea una divisione di fatto delle due province.
Si attendono giustifiche credibili da parte dell’A.N.A.S.
La relazione di progetto
redatta dall'A.N.A.S. in cui si evince che i lavori dovevano essere svolti in presenza di traffico veicolare.
Anche nella disposizione dell'area di cantiere è palesemente riscontrabile nelle ultime due righe in basso:
le attività si svolgeranno alla presenza di traffico regolamentato a senso unico alternato con impianto semaforico.
Evidente nello schema il traffico diviso in senso unico alternato sul ponte Caldora .
Nel cronoprogramma di esecuzione lavori evidente i lavori da eseguire prima sul lato destro della carreggiata e successivamente sul lato sinistro per evitare la chiusura totale della strada.
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