giovedì 26 giugno 2014

A rischio i lavori sul ponte Callora?

Sullo stravolgimento della relazione di appalto che prevedeva l’esecuzione dei lavori sul ponte Callora con traffico veicolare e non la chiusura totale della statale 17, come è avvenuto, interviene il Sen. Ulisse Di Giacomo. Silenzio assordante dell’ente appaltante: L’A.N.A.S.


 




Sul nostro articolo, in cui abbiamo pubblicato i dati salienti della relazione di progetto, nel quale si evince che i lavori sul ponte Callora dovevano essere eseguiti senza chiudere la strada al traffico veicolare, utilizzando un impianto semaforico con traffico a senso unico alternato, e invece si è bloccata la statale 17 con un percorso alternativo scellerato per il traffico pesante, si attestano le prime prese di posizione. Ad intervenire oggi è il Sen. Ulisse Di Giacomo che sostanzialmente ribadisce le nostre perplessità chiedendosi: se l’appalto è stato aggiudicato secondo la prescrizione della presenza di traffico e impianto semaforico, chi ha deciso di chiudere al traffico la statale 17?

Ed ancora: dobbiamo pensare che il capitolato d’appalto è stato stravolto ad aggiudicazione avvenuta? Legittime perplessità che attendono risposte da parte dell’ente appaltante: l’A.N.A.S. Fino ad oggi si registra un assordante silenzio sull’argomento, mentre vi è una certa agitazione sia nell’opinione pubblica che negli studi delle ditte che hanno partecipato alla gara non aggiudicandosi i lavori.

Cosa è successo per stravolgere in questo modo il cronoprogramma esecutivo?

Da indiscrezioni trapelate in serata, nell’ambiente degli addetti ai lavori, parrebbe che nonostante la prescrizione di esecuzione lavori in presenza di traffico veicolare, nell’interpretazione iniziale della relazione di progetto era escluso comunque il traffico pesante anche se, nella stessa non vi sono riferimenti ai veicoli pesanti o leggeri. Si parla infatti di traffico veicolare. E’ giusta questa valutazione?

La strada è stata chiusa totalmente al traffico, non rispettando comunque le prescrizioni. Parrebbe inoltre, che la chiusura totale del ponte sia stata assunta senza dubbi, successivamente all’aggiudicazione della gara d’appalto, con la motivazione di dare un’accelerata ai lavori e ripristinare il prima possibile la regolare viabilità sulla statale. Nella previsione di capitolato dello stesso cronoprogramma i lavori dovrebbero durare 300 giorni.

Con la chiusura totale della viabilità sulla statale in questione, senza intralci di traffico, si penserebbe di consegnare i lavori con almeno due mesi di anticipo rispetto alle previsioni.  Molti si chiedono: se i lavori con la chiusura totale al traffico hanno una durata inferiore, vi potrebbe essere un risparmio economico considerevole per la ditta aggiudicatrice della gara o no? Anche in questo caso, se dovessero essere confermate le indiscrezioni, un’altra naturale domanda è la seguente: è lecito stravolgere un appalto pubblico, successivamente all’assegnazione dei lavori? 
 
Variando sostanzialmente ad appalto assegnato  il modus operandi dei lavori, non si trarrebbero in inganno le aziende che hanno risposto alla gara perdendola?

Se, come è possibile che accada, le ditte che sono risultate perdenti, dovessero presentare ricorso avverso la variazione del capitolato dopo l’aggiudicazione della gara, si rimetterebbe in discussione l’appalto stesso?
 Se la risposta fosse affermativa i lavori subirebbero uno stop drammatico, qualora la situazione finisse nelle aule dei tribunali, non vedrebbero scritta la parola fine a breve termine.

Per scongiurare queste legittime perplessità e fare luce sulla vicenda, si attendono le risposte certe e plausibili dell’ente appaltante. 

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