Se ci fosse stata necessità di una conferma è arrivata inesorabile: calano le assunzioni e i contratti stabili, tiene solo il lavoro temporaneo. È quanto è emerso da una valutazione, sulle comunicazione obbligatorie, del servizio politiche del lavoro della Uil.
Infatti, nel terzo trimestre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, i contratti a tempo indeterminato sono scesi del 15,6% (- 68.000), l’apprendistato è calato del 7% (-4.400). In crescita solo il contratto temporaneo (tempo determinato) del 1,3% (21.800).
Se si prendono a riferimento i primi 9 mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2012, si assiste al calo generalizzato delle attivazioni: - 7.9% ( 628.000) con picchi per il tempo indeterminato (-12,2%) e l’apprendistato (-14,6%); dati che consolidano il drammatico trend degli ultimi anni.
Di fronte a questi numeri occorre intervenire sulle vere cause della perdurante crisi occupazionale: mancata crescita, pressione fiscale insopportabile per lavoro e impresa. Solo con queste politiche potrà essere utile allargare le incentivazioni alle persone meno giovani e più esposte alla crisi.
Se si prendono a riferimento i primi 9 mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2012, si assiste al calo generalizzato delle attivazioni: - 7.9% ( 628.000) con picchi per il tempo indeterminato (-12,2%) e l’apprendistato (-14,6%); dati che consolidano il drammatico trend degli ultimi anni.
Di fronte a questi numeri occorre intervenire sulle vere cause della perdurante crisi occupazionale: mancata crescita, pressione fiscale insopportabile per lavoro e impresa. Solo con queste politiche potrà essere utile allargare le incentivazioni alle persone meno giovani e più esposte alla crisi.
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