giovedì 14 novembre 2013

Giornata del lavoro e del fare impresa

ScuolaLAVORO mai così vicini: 3mila ragazzi in stage o al lavoro per un giorno.








“Apri la tua mente, organizzati e non aver paura di fallire”. E’ uno dei consigli che si sono sentiti dare molti dei 3mila giovani che hanno partecipato alla seconda edizione del progetto ScuolaLavoro. Promosso da Unioncamere su tutto il territorio nazionale, esso ha consentito a 1.400 studenti delle scuole superiori, degli Istituti tecnici superiori e delle Università di realizzare uno stage nell’arco dell’estate scorsa.

Questi ragazzi, in possesso di una buona padronanza almeno della lingua inglese, hanno fatto la loro prima esperienza lavorativa in realtà straniere o italiane che hanno contatti e scambi di lavoro forti con l’estero.

Nel corso del mese di ottobre, invece, altri 1.600 ragazzi hanno potuto vedere da vicino una realtà di lavoro e di impresa nell’ambito del “JobDay” (Giornata del lavoro e del fare impresa). In pratica, in linea con un metodo di orientamento di provenienza anglosassone noto come “job-shadow”, i ragazzi sono entrati in diretto contatto con le problematiche e gli aspetti operativi connessi ad una specifica attività, per comprenderne le varie fasi e magari anche “scoprire un mestiere”.

Come? Affiancando da vicino per un’intera giornata un “lavoratore in azione”: imprenditore, professionista, artigiano o manager.

Il JobDay si è svolto in contemporanea sui territori delle 42 Camere di commercio che, in tutta Italia, partecipano al progetto SCUOLAlavoro. In questo modo, mettendosi alla prova con Stage e Jobday, i ragazzi hanno l’opportunità di testare le proprie attitudini e inclinazioni lavorative e, quindi, di cominciare ad orientare le proprie scelte di studio e formazione in vista del lavoro futuro.

“Tirocini e stage sono una delle vie maestre per trovare un lavoro al giorno d’oggi”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Lo sono anche per capire le inclinazioni, per scegliere una strada di studio o di lavoro confacente alle aspettative e alle peculiarità dei nostri ragazzi. Per questo il sistema camerale è fortemente impegnato sul fronte dell’alternanza scuola-lavoro, affinché, con le armi più affilate, ovvero la determinazione e la consapevolezza di se stessi, i nostri ragazzi possano costruirsi il futuro”.

Per avvicinare sempre di più al mondo dei giovani, il progetto SCUOLAlavoro è anche su Facebook alla pagina progetto Scuola-Lavoro (www.facebook.com/progettoscuolalavoro). E’ lì che, con brevi video interviste via Skype, sono state raccolte le sensazioni e le storie dei giovani protagonisti di stage internazionali e JobDay.

La Giornata è un esempio concreto che testimonia l’impegno del Sistema camerale nell’intensificare l’interscambio di saperi e le relazioni tra mondo della scuola e delle imprese contribuendo, attraverso una migliore conoscenza reciproca e azione comune, a limare quel mismatch tra offerta e domanda di lavoro, spesso alimentato da un gap formativo.

Un esempio concreto, quindi, ma non il solo. Nella stessa direzione si muove anche il premio Unioncamere «Scuola, Creatività e Innovazione», nato per aiutare i giovani a esercitare le proprie capacità creative e innovative in un’ottica di business. Nella convinzione che innovazione e creatività costituiscano un mix strategico straordinario da “coltivare” per incrementare la capacità competitiva e sostenere la crescita economica del nostro Paese.

Il concorso nazionale è accreditato dal ministero dell’Istruzione tra le iniziative che contribuiscono alla valorizzazione delle eccellenze degli studenti delle scuole secondarie superiori. Un premio che è diventato un’“istituzione” nel suo genere raccogliendo un interesse crescente da parte degli studenti che, evidentemente, di idee da “vendere” ne hanno, e tante. A parlare sono i numeri.

Nell’ultima edizione sono stati 2.150 gli alunni partecipanti, 320 i progetti iscritti, 286 gli istituti scolastici coinvolti in 86 province italiane. Un’opportunità straordinaria per imparare a lavorare in “squadra”, osando con concretezza, ed acquisire la consapevolezza che le idee e i sogni possono trasformarsi anche in progetti di business da sviluppare in un’ottica imprenditoriale.

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