martedì 12 novembre 2013

Mef: A settembre 2013 sono state aperte 40.631 nuove partite Iva

In confronto al corrispondente mese dello scorso anno si registra un lieve incremento ( +0,7% ). Relativamente alla distribuzione per natura giuridica, la quota delle persone fisiche nelle aperture di partita Iva è, al solito, fortemente maggioritaria (76,8%); le società di capitali
si attestano al 17,3%.







Rispetto al settembre 2012 si nota che solo le società di persone mostrano un calo di aperture ( -20,5% ). Riguardo alla ripartizione territoriale, il 42,1% delle aperture è stato registrato al Nord, il 23% al Centro e circa il 35% al Sud ed Isole; il confronto con settembre dello scorso anno mostra aumenti di oltre il 10% in Valle d’Aosta e in provincia di Trento, mentre i cali più marcati sono avvenuti in Abruzzo ( -9,1% ) e Molise ( -7,9% ).

La classificazione per settore produttivo evidenzia che il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva: il 26% del totale, seguito dalle attività professionali con il 12,4% e dal settore edilizio con il 9,8%. Rispetto al settembre 2012, si sono avuti sensibili aumenti nel comparto finanziario-assicurativo (+23,9%) ed immobiliare (+ 10,6%), mentre diminuzioni marcate si sono manifestate nel l’istruzione ( - 14,8% ) e nel settore artistico/sportivo ( -8% ).

Stabile il settore delle costruzioni ( +0,8% ). In relazione alle persone fisiche, si apprezza un leggero aumento della quota maschile, cui appartiene circa il 64% di aperture di partite Iva. Quasi la metà delle aperture è dovuta a giovani fino a 35 anni e poco più di un terzo alla classe 36-50 anni. Rispetto al corrispondente mese dello scorso anno, solo la classe oltre i 65 anni mostra una flessione, le altre segnano incrementi più o meno contenuti.

Delle nuove partite iva aperte da persone fisiche, 10.687 (pari al 26,3% del totale delle aperture ) hanno aderito al regime fiscale di vantaggio riservato ai giovani sotto i 35 anni ed ai lavoratori in mobilità; tale regime limita per cinque anni l’imposta dovuta al 5% degli utili dichiarati, esonerando da Iva e Irap.

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