Questa la geniale soluzione di Moretti per contrastare il sovraffollamento dei treni regionali nelle ore di punta. Onestamente non troviamo parole per definire la proposta lanciata oggi dall’A.D. delle FS Moretti sul trasporto regionale.
L’ipotesi di “fasce tariffarie differenziate con sistemi di incentivazione e disincentivazione di certi orari” lascia intravedere una intollerabile stangata a carico dei cittadini costretti a viaggiare in condizioni inumane su convogli sporchi, vetusti e sovraffollati.
La geniale soluzione di Moretti per risolvere la drammatica situazione in cui versa il trasporto ferroviario locale in Italia, specialmente nelle ore di maggior traffico, non è quella di mettere a disposizione dei cittadini un servizio degno di questo nome, o almeno all’altezza di un paese civile, bensì quella di “iniziare a ricostruire i regimi degli orari di attività delle grandi città, spalmando su due o tre orari l’inizio di università, scuole e amministrazioni in modo da neutralizzare l’effetto ora di punta”.
Una visione che denota chiaramente la mancata volontà di porre rimedio ad un problema che, di giorno in giorno, si fa sempre più insopportabile e che continua a esasperare quotidianamente milioni di cittadini.
La risposta a questa grave situazione che ci aspetteremmo da un dirigente delle ferrovie più attento alle esigenze dei cittadini, in particolar modo dei pendolari (che, ricordiamo, costituiscono più del 90% della clientela di Trenitalia), è l’avvio di concreti investimenti per l’implementazione del servizio, per la manutenzione e la messa in sicurezza della rete, non certo una presa in giro di questo genere, che ci auguriamo rimanga semplicemente una “infelice uscita” a cui non si darà alcun seguito.
La geniale soluzione di Moretti per risolvere la drammatica situazione in cui versa il trasporto ferroviario locale in Italia, specialmente nelle ore di maggior traffico, non è quella di mettere a disposizione dei cittadini un servizio degno di questo nome, o almeno all’altezza di un paese civile, bensì quella di “iniziare a ricostruire i regimi degli orari di attività delle grandi città, spalmando su due o tre orari l’inizio di università, scuole e amministrazioni in modo da neutralizzare l’effetto ora di punta”.
Una visione che denota chiaramente la mancata volontà di porre rimedio ad un problema che, di giorno in giorno, si fa sempre più insopportabile e che continua a esasperare quotidianamente milioni di cittadini.
La risposta a questa grave situazione che ci aspetteremmo da un dirigente delle ferrovie più attento alle esigenze dei cittadini, in particolar modo dei pendolari (che, ricordiamo, costituiscono più del 90% della clientela di Trenitalia), è l’avvio di concreti investimenti per l’implementazione del servizio, per la manutenzione e la messa in sicurezza della rete, non certo una presa in giro di questo genere, che ci auguriamo rimanga semplicemente una “infelice uscita” a cui non si darà alcun seguito.
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