"Ho cercato di ascoltare con la massima attenzione, come spero abbiano fatto tutti i colleghi, la lettera molto circostanziata che il Presidente Grasso ci ha voluto leggere e per la quale lo ringraziamo.
Quando fu convocato quel Consiglio di Presidenza, in presenza di una richiesta del senatore Gasparri ma di nessun documento scritto, qualcuno di noi ebbe perplessità sulla sua convocazione, ma poi abbiamo deciso di tenere lo stesso la riunione, su sollecitazione del Presidente Grasso, in onore alla trasparenza, all'apertura, alla disponibilità al dibattito.
Molti di noi, dicevo, ritenevano inutile quella discussione perché gli atti c'erano già stati e perché il Presidente Stefano aveva già avuto, nella seduta successiva, la convalida del resoconto della seduta di giunta incriminata, proprio dagli stessi membri che adesso qui dicono cose un po' diverse.
E' per questo che fornisco la mia testimonianza: nella seduta del Consiglio di Presidenza, alla quale ero presente, non si è verificata alcuna violazione di alcunché". Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Rosa Maria Di Giorgi, segretaria d'Aula.
"Cerchiamo di non travisare i fatti e di evitare le interpretazioni personali - ha proseguito Di Giorgi - Se non si è proceduto alla votazione è stato semplicemente perché non avevamo titolo per farlo, visto che non era quella la sede. Sottolineo che, tra l'altro, se si fosse votato, non ci sarebbero state le maggioranze che qualcuno prefigura.
Credo dunque - ha concluso la senatrice del Pd - che la lettera del Presidente debba essere letta con grande attenzione, perché è esaustiva e fedele allo svolgimento della seduta di quel consiglio di presidenza".
E' per questo che fornisco la mia testimonianza: nella seduta del Consiglio di Presidenza, alla quale ero presente, non si è verificata alcuna violazione di alcunché". Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Rosa Maria Di Giorgi, segretaria d'Aula.
"Cerchiamo di non travisare i fatti e di evitare le interpretazioni personali - ha proseguito Di Giorgi - Se non si è proceduto alla votazione è stato semplicemente perché non avevamo titolo per farlo, visto che non era quella la sede. Sottolineo che, tra l'altro, se si fosse votato, non ci sarebbero state le maggioranze che qualcuno prefigura.
Credo dunque - ha concluso la senatrice del Pd - che la lettera del Presidente debba essere letta con grande attenzione, perché è esaustiva e fedele allo svolgimento della seduta di quel consiglio di presidenza".
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