Nel 2008 l’Assemblea generale dell’Onu ha indicato la tragedia del Vajont un caso esemplare di un “disastro evitabile”. “A cinquant’anni dal quel maledetto 9 ottobre 1963, il disastro del Vajont rimane una ferita ancora aperta dell’Italia, una vergogna nazionale che non si può dimenticare in fretta, come invece molti vorrebbero fare.
Inoltre i disastri che sono avvenuti in questo mezzo secolo dimostrano che la lezione del Vajont non è servita a nulla visto che nel nostro Paese si continua a morire per progetti insensati. L’unico modo per ricordare e rendere omaggio alle 1910 vittime, è quello di investire seriamente sulla prevenzione e la difesa del suolo costruendo in maniera intelligente, ecosostenibile e responsabile, nel pieno rispetto dell’ambiente, del territorio e dei cittadini”, dichiara Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente.
“È inoltre importante – aggiunge la Muroni – rafforzare il sistema della protezione civile il cui operato continua ad essere una delle punte di diamante dell’Italia, una grande risorsa, un fattore di salvaguardia e di crescita per il Paese nel quale è necessario continuare a credere e a investire, garantendo gli strumenti e le risorse per operare con tempestività”.
“È inoltre importante – aggiunge la Muroni – rafforzare il sistema della protezione civile il cui operato continua ad essere una delle punte di diamante dell’Italia, una grande risorsa, un fattore di salvaguardia e di crescita per il Paese nel quale è necessario continuare a credere e a investire, garantendo gli strumenti e le risorse per operare con tempestività”.
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