mercoledì 2 ottobre 2013

Continua imperterrita ad agire in maniera autonoma e, a mio modesto avviso, al di fuori delle regole la dirigenza attuale di Molise Acque

Continua imperterrita ad agire in maniera autonoma e, a mio modesto avviso, al di fuori delle regole la dirigenza attuale di Molise Acque, ente strumentale della Regione Molise. E’ notizia delle ultime ore la “strana” decisione di non rinnovare i contratti in scadenza alle unità lavorative selezionate con procedura pubblica mentre, di pari passo, si avviavano le procedure per l’assunzione a tempo determinato di altre professionalità non individuate con gli stessi metodi.







Nell’ultimo mese, nonostante il Consiglio regionale abbia “affidato” – con una mozione votata all’unanimità - al presidente della Giunta il compito di vagliare l’operato della dirigenza e monitorare gli atti deliberativi della stessa, nell’enclave di Molise Acque si è approvata, per l’ennesima volta, l’ennesima pianta organica. Ora conosciamo i nuovi responsabili dei servizi e degli uffici, come il giovane ingegnere che guida ben sei uffici: una delega ad interim, vincitore di concorso in altra regione e  “comandato” nel giro di qualche giorno. Come sia stato individuato, come mai risulti dirigente a poche ore dall’entrata in servizio - e nonostante le professionalità che operano all’interno dell’azienda - questo non è dato sapere.

Ancora oggi le porte girevoli di Molise Acque consentono ad alcuni di uscire e a moltissimi altri di entrare: un gioco al massacro che continua senza soluzione di continuità, che mortifica i dipendenti, che crea frizioni e malumori, una prova di forza che l’attuale dirigenza ha messo in atto ormai da tempo. Metodo questo che non mi appartiene, che rigetto ma che non m’impedirà di continuare a lavorare per saperne di più.

Ho chiesto conto – con l’ennesima richiesta di accesso agli atti - delle nuove assunzioni, delle sospensioni contrattuali, delle selezioni mancate, dei contratti che si stanno stipulando in queste ore senza uno straccio di procedura con evidenza pubblica. Come mai in via Depretis non si applica il Piano triennale delle assunzioni, che è tuttora vigente? Che fine ha fatto la selezione pubblica avviata con determina del direttore generale il 19 marzo 2013? Che cosa si intende fare delle centinaia di domande di partecipazione inviate, assieme ai venti euro di versamento richiesto ad ogni partecipante?

A fronte del diniego che probabilmente anche questa volta s’opporrà contro la mia richiesta di informazioni, cito testualmente quanto hanno verbalizzato i magistrati della Corte dei Conti nella sentenza numero 74 del 2013 -  relativa all’evento conviviale tenutosi nel dicembre del 2011 sanzionato dai giudici amministrativi che hanno condannato l’operato del direttore generale della Molise Acque -  nella quale si è anche specificata la natura giuridica dell’ente stesso: “l’apparato normativo e regolamentare appare ogni oltre ragionevole dubbio caratterizzato da incessanti e incontrovertibili richiami alla natura pubblicistica dell’Azienda (…) e questo ben al di là della veste imprenditoriale che lo connota: essa risulta del tutto omogenea con la nozione di ‘organismo di diritto pubblico’ tipizzata in ambito comunitario”.

Nessun commento: