"Non studiare diritto ed economia non è una scelta europea". Innalzamento dell'obbligo scolastico fino alla maggiore età e introduzione dello studio delle discipline economiche e giuridiche in tutti i bienni superiori.
E' quanto si prefigge la proposta di legge presentata al Senato da Roberto Ruta e sottoscritta da alcuni senatori del Partito Democratico. "Bisogna dare agli studenti strumenti di conoscenze e di competenze idonee ad aumentare la capacità critica - ha spiegato Roberto Ruta, senatore Pd, insegnante e primo firmatario del ddl - per consentirgli di avere una migliore comprensione della realtà sociale e politica odierna e metterli in condizioni di partecipare in maniera responsabile alla vita dello Stato.
L'idea di presentare al Senato questa proposta di legge nasce dall'appello promosso dal professor Franco Labella che nel 2009 è stato sottoscritto da alcune migliaia di docenti universitari e personalità di rilievo come Stefano Rodotà, Alessandro Pace, Moni Ovadia e che rimase inascoltato dall'allora ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini.
Il ddl riprende a pieno quella proposta - conclude Ruta - perché eliminare dal piano di studi il diritto e l'economia mi sembra una scelta del tutto non europea, soprattutto se consideriamo che lo studio di discipline giuridiche ed economiche è una costante nei piani di studio delle scuole superiori degli altri paesi dell’Unione".
L'idea di presentare al Senato questa proposta di legge nasce dall'appello promosso dal professor Franco Labella che nel 2009 è stato sottoscritto da alcune migliaia di docenti universitari e personalità di rilievo come Stefano Rodotà, Alessandro Pace, Moni Ovadia e che rimase inascoltato dall'allora ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini.
Il ddl riprende a pieno quella proposta - conclude Ruta - perché eliminare dal piano di studi il diritto e l'economia mi sembra una scelta del tutto non europea, soprattutto se consideriamo che lo studio di discipline giuridiche ed economiche è una costante nei piani di studio delle scuole superiori degli altri paesi dell’Unione".
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