Solo assoluta indifferenza. Nessun intervento per esercitare le prerogative istituzionali indirizzate a garantire il rispetto delle Leggi e degli Accordi formalmente sottoscritti. Nessuna attività di mediazione fra le parti per impedire un vero e proprio “olocausto economico” perpetrato ai danni di centinaia di imprese di gestione e di oltre 6.000 lavoratori cui viene violentemente sottratto reddito e posto di lavoro.
Il Ministero delle sviluppo economico rimane, a giudicare dai comportamenti finora assunti, intenzionalmente inerte, confidando -con una alleanza incomprensibile e innaturale- che la manifestazione di sciopero proclamata per le prossime ore possa essere fisicamente contrastata dalle potenti "controparti" dei gestori: petrolieri e concessionari autostradali.
Proprio quelle potenti controparti che si contendono il bottino dello sfruttamento intensivo e ad uso privato del bene autostradale e dei servizi in esso contenuti, affidato loro in concessione pubblica.
Il risultato sono royalty spaventose e prezzi dei carburanti (ma anche dei panini, dell’acqua e del caffè) più alti d’Europa e del resto d’Italia.
Deve essere quindi chiaro che il procurato fallimento delle imprese di gestione e l’espulsione verso la disoccupazione dei lavoratori del settore ben poco hanno a che fare con il "mercato" o con la "crisi", bensì con una precisa volontà di colpire una categoria di lavoratori, cui si abbina, in una micidiale combinazione, la superficialità e l’indifferenza delle Istituzioni che dovrebbero vigilare e mediare, nel rispetto delle leggi.
D’altra parte, per capire inequivocabilmente dove vadano ricercate le responsabilità di questa vertenza, è sufficiente considerare che la Commissione di Garanzia sullo sciopero -che nella normalità dovrebbe intervenire sugli scioperanti- ha invece appena fatto sapere di voler convocare le compagnie petrolifere e i concessionari autostradali.
Una iniziativa -indipendentemente dagli esiti cui potrà giungere, nei limiti delle facoltà delineate dalla legge istitutiva- per la quale la categoria intende esprimere immediatamente il suo profondo apprezzamento.
Anche grazie al conforto di una tale iniziativa, le Organizzazioni di categoria insistono nel chiedere pressantemente al Governo, nella sua collegialità e in particolare alla Presidenza del Consiglio, una piena assunzione di responsabilità.
Allo stato, quindi, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio confermano la proclamazione di una prima tornata di chiusure delle aree di servizio poste lungo tutte le tratte autostradali italiane, tangenziali e raccordi compresi, che prenderà avvio dalle ore 22.00 del 16 luglio, terminando alle ore 6.00 del 19 luglio prossimi.
Proprio quelle potenti controparti che si contendono il bottino dello sfruttamento intensivo e ad uso privato del bene autostradale e dei servizi in esso contenuti, affidato loro in concessione pubblica.
Il risultato sono royalty spaventose e prezzi dei carburanti (ma anche dei panini, dell’acqua e del caffè) più alti d’Europa e del resto d’Italia.
Deve essere quindi chiaro che il procurato fallimento delle imprese di gestione e l’espulsione verso la disoccupazione dei lavoratori del settore ben poco hanno a che fare con il "mercato" o con la "crisi", bensì con una precisa volontà di colpire una categoria di lavoratori, cui si abbina, in una micidiale combinazione, la superficialità e l’indifferenza delle Istituzioni che dovrebbero vigilare e mediare, nel rispetto delle leggi.
D’altra parte, per capire inequivocabilmente dove vadano ricercate le responsabilità di questa vertenza, è sufficiente considerare che la Commissione di Garanzia sullo sciopero -che nella normalità dovrebbe intervenire sugli scioperanti- ha invece appena fatto sapere di voler convocare le compagnie petrolifere e i concessionari autostradali.
Una iniziativa -indipendentemente dagli esiti cui potrà giungere, nei limiti delle facoltà delineate dalla legge istitutiva- per la quale la categoria intende esprimere immediatamente il suo profondo apprezzamento.
Anche grazie al conforto di una tale iniziativa, le Organizzazioni di categoria insistono nel chiedere pressantemente al Governo, nella sua collegialità e in particolare alla Presidenza del Consiglio, una piena assunzione di responsabilità.
Allo stato, quindi, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio confermano la proclamazione di una prima tornata di chiusure delle aree di servizio poste lungo tutte le tratte autostradali italiane, tangenziali e raccordi compresi, che prenderà avvio dalle ore 22.00 del 16 luglio, terminando alle ore 6.00 del 19 luglio prossimi.
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