"Accoglienza, solidarietà. E' sulla base di questo importantissimo binomio di valori che abbiamo costruito e concretizzato il progetto. Una rete di servizi territoriali focalizzati sull'attività d'informazione, orientamento e tutela dei cittadini immigrati. Per aiutarli e alimentare il senso di comunità.
E' così, soprattutto in questa fase di difficoltà di coesione sociale, che puntelliamo una convivenza pacifica e equilibrata, rafforzando le basi della cultura dell’accoglienza, dell’assistenza e della solidarietà".
Lo afferma con convinzione e soddisfazione Micaela Fanelli, sindaco di Riccia e presidente dell’Ambito Territoriale Sociale di Riccia-Bojano, alla luce dell’approvazione del progetto di garantita rilevanza sociale, a beneficio degli immigrati e delle aree molisane, che lo stesso Ambito Sociale ha lanciato e sviluppato.
La Regione Molise lo ha approvato. Si chiama "Sportello informativi per gli immigrati" (per la precisione: avviso pubblico di chiamata a progetto per gli Ambiti Territoriali Sociali Programma Operativo Regionale 2007-2013 della Regione Molise-Fondo Sociale Europeo-Obiettivo-Competitività regionale ed occupazione - Asse III-Inclusione Sociale. Programma di Inclusione Sociale approvato con deliberazione della Giunta della Regione Molise n. 04 del 15/01/2013).
E’ operativo già dal 1 luglio, ed è presente presso tutti i 24 Comuni molisani ricadenti nell’Ambito Territoriale Sociale di Riccia-Bojano. A beneficiare del piano di lavoro saranno naturalmente i cittadini immigrati minori e adulti presenti nel medesimo territorio dell’Ambito.
"In questi giorni – riflette Fanelli - trovo un filo comune fra alcuni avvenimenti. Da un lato, il ritorno di un razzismo vergognoso espresso da Calderoli e dalla Lega solidale con le sue dichiarazioni sulla ministra Kyenge, dall'altro il Papa che sceglie Lampedusa come sua prima visita pastorale simbolica per ribadire che in cima ai valori della chiesa solidale c'è quello dell'accoglienza. Ovviamente, quest’ultima è l'Italia buona; io, sto con Francesco.
Credo che il modo migliore che abbiamo sia migliorare l'accoglienza. Si può fare in molti modi. Dal lottare perché venga appieno riconosciuto lo ius soli, questione nella quale fermamente credo, al migliorare i servizi per gli immigrati. Infine – continua Fanelli -, si può fare anche organizzando un'estate in cui, oltre a divertirsi, si rifletta sulle diverse culture e sull'emigrazione dei nostri nonni, come ha saputo fare il gruppo folk di Riccia.
Insomma, ognuno al proprio livello di competenze e impegno può fare malissimo oppure provare a muovere dei passi nella giusta direzione. Nel nostro piccolo proviamo la seconda strada. Anche un progetto di minori dimensioni può servire, se lo si inserisce in questa visione e in una strada fatta di tanti passi.
Il nostro progetto serve a questo. Serve – spiega - a facilitare e migliorare la vita dei cittadini stranieri, sia in termini di coesione sociale e di reciproco e condiviso senso di collettività e appartenenza, sia in termini di assistenza e accompagnamento su qualsiasi aspetto legato alla loro permanenza nel nostro Paese e nei nostri comuni molisani. Andiamo quindi a rafforzare le reti sociali del territorio e della comunità. Siamo molto soddisfatti, ora proseguiremo con il lavoro ancora più intenso".
Le aree di intervento del progetto possono suddividersi in tre sottoaree. La prima riguarda l’informazione, la consulenza e l’accompagnamento, su richieste inerenti contratti di lavoro, libretti sanitari, iscrizione ai Centri per l’impiego e comunicazioni obbligatorie. La seconda è focalizzata sull’accompagnamento degli utenti presso patronati e sindacati per vertenze di lavoro e questioni riguardanti la contribuzione previdenziale. La terza, infine, è basata sulla realizzazione di modelli di buone pratiche, ai fini dell’integrazione dei cittadini immigrati nelle comunità locali.
Gli obiettivi sono evidenti e molto significativi: migliorare la qualità di vita degli immigrati; agevolare la loro integrazione; favorire percorsi di informazione, consulenza, accompagnamento, promozione e sostegno.
Entrando più nello specifico, le attività alla base del progetto sono: consulenze sul rilascio, rinnovo, aggiornamento, conversione – e altre operazioni - del permesso di soggiorno; consulenze su ricongiungimenti familiari; consulenze sulla cittadinanza italiana; attività di orientamento verso tutti i servizi pubblici del territorio nonché verso enti pubblici o del privato sociale.
E ancora: aiuto nella comprensione e compilazione di stampati e moduli di difficile comprensione alla popolazione straniera; accompagnamento degli utenti presso uffici pubblici in casi particolari; contributo economico; assistenza domiciliare a favore di minori. Infine: informazione inerente la frequenza di corsi di lingua italiana e di corsi professionali specifici per immigrati; informazioni relative all’assunzione di lavoratori stranieri; iscrizione al servizio sanitario nazionale; assistenza sanitaria; riconoscimento titolo di studio; invalidità civile.
Lo afferma con convinzione e soddisfazione Micaela Fanelli, sindaco di Riccia e presidente dell’Ambito Territoriale Sociale di Riccia-Bojano, alla luce dell’approvazione del progetto di garantita rilevanza sociale, a beneficio degli immigrati e delle aree molisane, che lo stesso Ambito Sociale ha lanciato e sviluppato.
La Regione Molise lo ha approvato. Si chiama "Sportello informativi per gli immigrati" (per la precisione: avviso pubblico di chiamata a progetto per gli Ambiti Territoriali Sociali Programma Operativo Regionale 2007-2013 della Regione Molise-Fondo Sociale Europeo-Obiettivo-Competitività regionale ed occupazione - Asse III-Inclusione Sociale. Programma di Inclusione Sociale approvato con deliberazione della Giunta della Regione Molise n. 04 del 15/01/2013).
E’ operativo già dal 1 luglio, ed è presente presso tutti i 24 Comuni molisani ricadenti nell’Ambito Territoriale Sociale di Riccia-Bojano. A beneficiare del piano di lavoro saranno naturalmente i cittadini immigrati minori e adulti presenti nel medesimo territorio dell’Ambito.
"In questi giorni – riflette Fanelli - trovo un filo comune fra alcuni avvenimenti. Da un lato, il ritorno di un razzismo vergognoso espresso da Calderoli e dalla Lega solidale con le sue dichiarazioni sulla ministra Kyenge, dall'altro il Papa che sceglie Lampedusa come sua prima visita pastorale simbolica per ribadire che in cima ai valori della chiesa solidale c'è quello dell'accoglienza. Ovviamente, quest’ultima è l'Italia buona; io, sto con Francesco.
Credo che il modo migliore che abbiamo sia migliorare l'accoglienza. Si può fare in molti modi. Dal lottare perché venga appieno riconosciuto lo ius soli, questione nella quale fermamente credo, al migliorare i servizi per gli immigrati. Infine – continua Fanelli -, si può fare anche organizzando un'estate in cui, oltre a divertirsi, si rifletta sulle diverse culture e sull'emigrazione dei nostri nonni, come ha saputo fare il gruppo folk di Riccia.
Insomma, ognuno al proprio livello di competenze e impegno può fare malissimo oppure provare a muovere dei passi nella giusta direzione. Nel nostro piccolo proviamo la seconda strada. Anche un progetto di minori dimensioni può servire, se lo si inserisce in questa visione e in una strada fatta di tanti passi.
Il nostro progetto serve a questo. Serve – spiega - a facilitare e migliorare la vita dei cittadini stranieri, sia in termini di coesione sociale e di reciproco e condiviso senso di collettività e appartenenza, sia in termini di assistenza e accompagnamento su qualsiasi aspetto legato alla loro permanenza nel nostro Paese e nei nostri comuni molisani. Andiamo quindi a rafforzare le reti sociali del territorio e della comunità. Siamo molto soddisfatti, ora proseguiremo con il lavoro ancora più intenso".
Le aree di intervento del progetto possono suddividersi in tre sottoaree. La prima riguarda l’informazione, la consulenza e l’accompagnamento, su richieste inerenti contratti di lavoro, libretti sanitari, iscrizione ai Centri per l’impiego e comunicazioni obbligatorie. La seconda è focalizzata sull’accompagnamento degli utenti presso patronati e sindacati per vertenze di lavoro e questioni riguardanti la contribuzione previdenziale. La terza, infine, è basata sulla realizzazione di modelli di buone pratiche, ai fini dell’integrazione dei cittadini immigrati nelle comunità locali.
Gli obiettivi sono evidenti e molto significativi: migliorare la qualità di vita degli immigrati; agevolare la loro integrazione; favorire percorsi di informazione, consulenza, accompagnamento, promozione e sostegno.
Entrando più nello specifico, le attività alla base del progetto sono: consulenze sul rilascio, rinnovo, aggiornamento, conversione – e altre operazioni - del permesso di soggiorno; consulenze su ricongiungimenti familiari; consulenze sulla cittadinanza italiana; attività di orientamento verso tutti i servizi pubblici del territorio nonché verso enti pubblici o del privato sociale.
E ancora: aiuto nella comprensione e compilazione di stampati e moduli di difficile comprensione alla popolazione straniera; accompagnamento degli utenti presso uffici pubblici in casi particolari; contributo economico; assistenza domiciliare a favore di minori. Infine: informazione inerente la frequenza di corsi di lingua italiana e di corsi professionali specifici per immigrati; informazioni relative all’assunzione di lavoratori stranieri; iscrizione al servizio sanitario nazionale; assistenza sanitaria; riconoscimento titolo di studio; invalidità civile.
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