"Da anni denunciamo instancabilmente quello che ha confermato anche l’Antitrust: l’Italia spicca per il triste primato delle assicurazioni auto più care d’Europa". – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
I costi medi delle tariffe RC Auto in 18 anni (1994-2012), sono più che raddoppiati passando da 391 euro del a 1.350 euro. Anche per il 2013, nonostante il crollo del mercato automobilistico e dell’utilizzo dell’auto, sono previsti ulteriori rincari di 35 euro che faranno salire il costo di una polizza per una media cilindrata (max. 1.800 c.c.) a quota 1.385 euro, con un aumento dal 1994 superiore al 250%.
Una situazione insostenibile, che non ha pari in Europa, dove gli aumenti registrati nello stesso arco di tempo in paesi come Francia, Spagna e Germania, non hanno mai superato l’87%.
A dimostrare le anomalie presenti nel settore rc auto in Italia vi sono anche i dati diffusi oggi all’Ivass, che sottolinea il boom delle tariffe per le donne: da quando, infatti, la Corte di Giustizia UE ha pronunciato la sentenza in materia di parità di trattamento uomo-donna, "ovviamente" l’adeguamento da parte delle compagnie è avvenuto al rialzo, facendo crescere in maniera esponenziale i costi delle polizze per le donne, in particolar modo le neopatentate.
È ora che il Governo intervenga con fermezza per arginare i fenomeni speculativi e le numerose anomalie che caratterizzano questo settore, i cui costi sono divenuti insostenibili per le famiglie.
Non si possono più rimandare interventi mirati che consentano finalmente un abbassamento delle tariffe, a partire da un incremento della trasparenza e della competitività e da una riduzione dei costi indiretti dei sinistri, attraverso il funzionamento della banca dati antifrode.
Una situazione insostenibile, che non ha pari in Europa, dove gli aumenti registrati nello stesso arco di tempo in paesi come Francia, Spagna e Germania, non hanno mai superato l’87%.
A dimostrare le anomalie presenti nel settore rc auto in Italia vi sono anche i dati diffusi oggi all’Ivass, che sottolinea il boom delle tariffe per le donne: da quando, infatti, la Corte di Giustizia UE ha pronunciato la sentenza in materia di parità di trattamento uomo-donna, "ovviamente" l’adeguamento da parte delle compagnie è avvenuto al rialzo, facendo crescere in maniera esponenziale i costi delle polizze per le donne, in particolar modo le neopatentate.
È ora che il Governo intervenga con fermezza per arginare i fenomeni speculativi e le numerose anomalie che caratterizzano questo settore, i cui costi sono divenuti insostenibili per le famiglie.
Non si possono più rimandare interventi mirati che consentano finalmente un abbassamento delle tariffe, a partire da un incremento della trasparenza e della competitività e da una riduzione dei costi indiretti dei sinistri, attraverso il funzionamento della banca dati antifrode.

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