venerdì 12 aprile 2013

Ittierre. Assessore Scarabeo: Lavoratori da tutelare, ma ognuno faccia la propria parte!

La notizia della rescissione dell'accordo C’N'C, la cassa integrazione, ma, soprattutto, la riorganizzazione e l'approvazione del Contratto di Sviluppo che avrebbero dovuto portare al rilancio dell’azienda dopo il lungo periodo in amministrazione straordinaria, pongono l'attenzione dell'esecutivo regionale sul futuro produttivo ed occupazionale della Ittierre. 







L'Assessore regionale alle attività produttive, Massimiliano Scarabeo si dichiara "disponibile a mettere in atto ogni utile azione che salvaguardi il livello occupazionale" ma, aggiunge "ognuno deve fare la propria parte!". "Nel  delicatissimo contesto economico di questa regione, già ampiamente compromesso dalla crisi e dalla mancanza, in questi ultimi anni, di una seria politica di sviluppo e di iniziative necessarie per anticiparne la ripresa economica, l'evoluzione della situazione Ittierre preoccupa non poco. 

Ancora una volta viene messo in discussione il futuro occupazionale di centinaia di lavoratori  e ciò, in un momento così delicato, deve essere assolutamente scongiurato. La Regione Molise saprà essere attenta a tutto quello che rientra nelle proprie competenze per rendersi parte attiva in questa vertenza, con lo spirito di collaborazione che deve vedere, in primo piano, le giuste e idonee iniziative volte al rilancio produttivo dell'Azienda  e non al suo sostentamento.

In un nuovo modello di intervento istituzionale che non rientra tra quelli di tipo assistenzialistico, l'auspicio è quello che l'Ittierre riesca a reggersi in piedi da sola, impegnandosi a fare la propria parte, soprattutto nei confronti dei lavoratori. Nella Regione Molise troverà un arbitro imparziale ma anche un valido aiuto nel confronto sui temi che devono portare verso la soluzione della crisi aziendale.

In uno spirito di reciproco rispetto e collaborazione fattiva, la questione va affrontata senza nascondersi, dato che non è più possibile pretendere finanziamenti a fondo perduto, senza cioè un adeguato piano industriale che favorisca  l'attività produttiva salvaguardando il futuro imprenditoriale della stessa Ittierre e, in particolar modo, quello occupazionale dei suoi lavoratori."  

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