giovedì 28 marzo 2013

Non ci saranno miracoli nel Molise per i molisani a breve scadenza

Riceviamo e pubblichiamo articolo di un nostro lettore molisano che ci scrive dal Canada.











Sin dal 24 e 25 febbraio scorso sta soffiando sulla Regione Molise un vento di speranza. Molti molisani hanno accolto il risultato delle elezioni con entusiasmo, con gioia e nell'euforia del momento sono già certi di una cosa, cioè che il periodo d'oscurantismo politico, di governo malfamato e del signoraggio medievalistico è tramontato.

I molisani hanno interamente ragione di rallegrarsi, poiché il futuro non sarà più lo stesso: una nuova generazione ha rovesciato il muro fessurato, screpolato della corruzione e si presenta come la generazione della trasparenza; una nuova forza è ormai presente per governare dando spazio ad una vera democrazia;  questa nuova squadra vuol essere più vicina al popolo ed impegnarsi a risolvere  i bisogni cruciali del popolo molisano.  Per tutto cio' possiamo parlare veramente della speranza che il nuovo partito al governo della Regione suscita nei cuori di molti.

Tuttavia il cammino per ricostruire il Molise politico, sociale ed economico sarà lungo, semplicemente perché le speranze del cambiamento primaverile restano prigioniere dei gravi errori del passato.  E l'altro cammino, quello della riunificazione di tutte le forze molisane divise, sarà ancora più lungo, poiché i nuovi dirigenti hanno da curare i mali profondi che affliggono, da più generazioni, la gente molisana.  Il nuovo presidente  molisano Paolo Di Laura Frattura sa esattamente quali sono i gravi problemi della regione e pure essendo profondamente motivato per correggere una situazione drammatica, conta sul partenariato di tutti i responsabili  politici  e soprattuto su l'appoggio di tutti i cittadini molisani per riuscirci.

Diciamolo subito, chiaramente: "non ci saranno miracoli nel Molise per i molisani a breve scadenza". C'è bisogno che ricordi quanto ci sia da fare nel Molise per ricostruirlo, riedificarlo o restaurarlo? Il Molise è schiacciato dai debiti e le casse per amministrarlo sono vuote; il sistema sanitario è dissestato, molti cantieri sono chiusi, le piccole imprese, l'agricoltura, il commercio, l'artigianato sono in agonia; il tasso di disoccupazione è il più elevato del paese, in particolare per le categorie dei giovani e delle donne.

C'è bisogno che ricordi quanti poveri lavoratori sono dipendenti dalla pubblica carità per sfamare le loro famiglie nel Molise ?  Che sono ormai centinaia i giovani che partono dal Molise verso terre straniere con numerosi diplomi in tasca, pronti a tutto, per assicurarsi un avvenire? Il cantiere delle riforme e della ricostruzione per il nuovo partito alla testa della regione è immenso, la sfida quasi titanesca, percio' non c'è da credere che i problemi saranno risolti in tempi brevi; qui non si tratta di un terremoto, ma di uno sfacelo che ha gettato a terra e malmenato istituzioni, uomini e organizzazioni.

Davanti a questa situazione drammatica i molisani dovranno unirsi, compatti, ai nuovi eletti per creare un Nuovo Molise.  Non c'è un altra scelta per riuscire a raggiungere questo obiettivo.  Il tempo in cui il cittadino sperava tutto, passivamente, dai governi, dai dirigenti o dagli eletti, non fa più parte del mondo contemporaneo; il cittadino deve agire con i governi, con i dirigenti e con gli eletti  per il benessere comune. 
 
Praticamente, tutti i cittadini molisani che da tanto hanno sperato  un cambiamento o che hanno lottato per un po' di giustizia e d'uguaglianza, tutti i cittadini che via le numerose Associazioni hanno contribuito al sollievo spirituale e materiale dei loro simili, tutti i cittadini che con gli scritti hanno lottato contro gli abusi della casta e contro gli sperperi delle amministrazioni, tutti coloro che da anni credono che la cultura possa essere un fattore importante di cambiamento e di avanzamento, tutti costoro dovranno schierarsi affianco ai nuovi dirigenti  per creare le condizioni favorevoli al rinnovamento ed alla ricostruzione del nostro Molise.



Nicola Franco (Montreal - Canada)

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