venerdì 29 marzo 2013

Confcommercio su Tares: Sospenderne l'operatività

Incremento medio dei costi sui rifiuti del 290% e, per alcune tipologie di attività, come l'ortofrutta e le discoteche, addirittura superiori al 600%.








E' necessario sospendere immediatamente l'operatività della Tares, prorogandone i termini di entrata in vigore almeno fino al 1° gennaio 2014. E la sospensione deve riguardare anche la componente servizi che, da sola, comporta un aggravio di oltre 1 miliardo di euro per famiglie e imprese e che è già in parte ricompresa dalle voci "servizi indivisibili" presenti nell'Imu. Cittadini e imprese finirebbero per pagare due volte, sulla stessa base imponibile, gli stessi servizi che anche l'imposta sul mattone è chiamata a finanziare.

Occorre, inoltre, aprire un tavolo tecnico di lavoro, partecipato dalle principali associazioni di categoria, con il compito di ridefinire la struttura complessiva del sistema tariffario e di individuare nuovi coefficienti che rappresentino al meglio la reale produzione di rifiuti delle varie categorie economiche.

L'attuale sistema, infatti, se non prorogato e completamente rivisto, determinerà un aumento spropositato delle tariffe sui rifiuti.

Da un'elaborazione di Confcommercio emerge che l'applicazione della Tares comporterà un incremento medio dei costi per il servizio urbano dei rifiuti del 290% e per alcune tipologie di attività incrementi medi superiori al 400%, come per la ristorazione, o addirittura al 600%, come per l'ortofrutta e le discoteche. (Fonte: elaborazione Confcommercio)

Bisogna, dunque, ridisegnare gli indici e le voci di costo che determinano i coefficienti in termini di ripartizione tra quota fissa e variabile e tra componente domestica e non domestica. E allo stesso modo è importante formalizzare specifiche linee guida tecnico-operative che individueranno un range di costi a totale copertura del servizio, affinché anche questa voce possa venire imputata, da parte dei comuni, in maniera uniforme sul territorio.

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