Secondo la CGIA nel 2013 la pressione fiscale raggiungerà il record storico del 45,1% del Pil, ben 13,7 punti percentuali in più rispetto al 1980.
In termini assoluti, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.735 euro. Ben il 125% in più di quanto abbiamo pagato nel 1980 (5.215* euro pro capite). A questi risultati si arriva sottolineando che il gettito fiscale e contributivo del 1980 era pari a 63,8* miliardi di euro, mentre alla fine del 2013 finiranno nelle casse dello Stato ben 714,3 miliardi di euro.
Il dato relativo alla pressione fiscale calcolato per l’anno in corso, fa notare la CGIA, è leggermente inferiore al dato previsto nell’autunno scorso dal Documento di economia e finanza (45,3%). Ciò è da ascrivere al fatto che le stime della CGIA hanno tenuto conto delle disposizioni fiscali introdotte dal Parlamento con la Legge di stabilità che, per l’anno in corso, ridurrà di 0,2 punti percentuali la pressione fiscale.
Per il segretario Giuseppe Bortolussi c’è una ulteriore puntualizzazione da fare:
"Oltre a tener conto che per i contribuenti onesti la pressione fiscale reale si attesta ormai sopra il 54%, quando quest’ultima si calcola al netto dell’economia sommersa, possiamo tranquillamente affermare che nel 2013 gli italiani lavoreranno per il fisco sino alla metà di giugno. Una cosa insopportabile".
(*) il dato è attualizzato al 2012
Il dato relativo alla pressione fiscale calcolato per l’anno in corso, fa notare la CGIA, è leggermente inferiore al dato previsto nell’autunno scorso dal Documento di economia e finanza (45,3%). Ciò è da ascrivere al fatto che le stime della CGIA hanno tenuto conto delle disposizioni fiscali introdotte dal Parlamento con la Legge di stabilità che, per l’anno in corso, ridurrà di 0,2 punti percentuali la pressione fiscale.
Per il segretario Giuseppe Bortolussi c’è una ulteriore puntualizzazione da fare:
"Oltre a tener conto che per i contribuenti onesti la pressione fiscale reale si attesta ormai sopra il 54%, quando quest’ultima si calcola al netto dell’economia sommersa, possiamo tranquillamente affermare che nel 2013 gli italiani lavoreranno per il fisco sino alla metà di giugno. Una cosa insopportabile".
(*) il dato è attualizzato al 2012
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