"Investire nell’istruzione è essenziale per valorizzare le nuove generazioni e garantire ai giovani gli strumenti indispensabili per diventare cittadini consapevoli".
Così il candidato alla Camera dei Deputati per la Lista Ingroia Rivoluzione Civile Pierpaolo Nagni che in questi concitati giorni di campagna elettorale sta illustrando punto per punto quello che è il programma elettorale del movimento che rappresenta.
"In un paese dove la disoccupazione è in crescita, oltre alla rassegnazione di chi ormai è talmente sfiduciato da non cercarlo neanche più un lavoro, si sta verificando un altro fenomeno altrettanto allarmante: la diminuzione delle iscrizioni alle scuole superiori e all’università.
I nostri ragazzi hanno smesso di avere fiducia nella formazione come strumento utile ad elevarsi socialmente ed affermarsi economicamente. Questo perché nel nostro Paese, e nella nostra regione, i laureati, anche in possesso di titolo specialistico, hanno sempre più difficoltà nel trovare lavoro.
La conoscenza, la cultura e l’informazione sono diritti fondamentali e inalienabili. Per questo Rivoluzione Civile propone un programma che mira a restituire all’istruzione un ruolo fondamentale. È importante che il Paese valorizzi i giovani, assicurando loro una formazione e un’occupazione adeguate.
E solo l’intervento pubblico - sottolinea Nagni - può garantire un reale pluralismo e una reale indipendenza della produzione e dell’offerta di cultura e informazione. Due aspetti sui quali si misurano oggi disuguaglianza e deficit di democrazia in Italia. Un disuguaglianza non solo tra chi ha e chi non ha, ma anche tra chi sa e chi non sa.
Su questi argomenti Rivoluzione Civile propone importantissimi punti programmatici che mirano alla difesa della scuola pubblica, all’abrogazione della riforma Gelmini di Scuola e Università, all’aumento dei finanziamenti anche per la ricerca pubblica recuperando i tagli operati da Berlusconi e Monti ed eliminando i finanziamenti agli istituti privati.
Rivoluzione Civile è per l’introduzione dell’organico funzionale, è per stabilizzare il personale precario nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università e negli enti pubblici di ricerca.
Rivoluzione Civile vuole portare l’investimento nella cultura almeno all’1% del Pil, sostenere la produzione e la distribuzione indipendente e le istituzioni culturali pubbliche, varare un piano straordinario di manutenzione del patrimonio culturale con lo sblocco delle assunzioni.
È necessario garantire ai lavoratori della cultura i diritti di tutti i lavoratori, dagli ammortizzatori sociali alle malattie professionali, dagli infortuni sul lavoro al diritto alla maternità e alla pensione, riconoscendo il carattere intermittente del loro lavoro.
Ripartiamo dalla cultura per rilanciare questo Paese. Ripartiamo dalla cultura per rilanciare questa regione. Ripartiamo dal grande patrimonio artistico dei nostri centri, ripartiamo da un programma in grado di valorizzare le nostre naturali ricchezze e i nostri giovani. Ripartiamo da Rivoluzione Civile!
"In un paese dove la disoccupazione è in crescita, oltre alla rassegnazione di chi ormai è talmente sfiduciato da non cercarlo neanche più un lavoro, si sta verificando un altro fenomeno altrettanto allarmante: la diminuzione delle iscrizioni alle scuole superiori e all’università.
I nostri ragazzi hanno smesso di avere fiducia nella formazione come strumento utile ad elevarsi socialmente ed affermarsi economicamente. Questo perché nel nostro Paese, e nella nostra regione, i laureati, anche in possesso di titolo specialistico, hanno sempre più difficoltà nel trovare lavoro.
La conoscenza, la cultura e l’informazione sono diritti fondamentali e inalienabili. Per questo Rivoluzione Civile propone un programma che mira a restituire all’istruzione un ruolo fondamentale. È importante che il Paese valorizzi i giovani, assicurando loro una formazione e un’occupazione adeguate.
E solo l’intervento pubblico - sottolinea Nagni - può garantire un reale pluralismo e una reale indipendenza della produzione e dell’offerta di cultura e informazione. Due aspetti sui quali si misurano oggi disuguaglianza e deficit di democrazia in Italia. Un disuguaglianza non solo tra chi ha e chi non ha, ma anche tra chi sa e chi non sa.
Su questi argomenti Rivoluzione Civile propone importantissimi punti programmatici che mirano alla difesa della scuola pubblica, all’abrogazione della riforma Gelmini di Scuola e Università, all’aumento dei finanziamenti anche per la ricerca pubblica recuperando i tagli operati da Berlusconi e Monti ed eliminando i finanziamenti agli istituti privati.
Rivoluzione Civile è per l’introduzione dell’organico funzionale, è per stabilizzare il personale precario nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università e negli enti pubblici di ricerca.
Rivoluzione Civile vuole portare l’investimento nella cultura almeno all’1% del Pil, sostenere la produzione e la distribuzione indipendente e le istituzioni culturali pubbliche, varare un piano straordinario di manutenzione del patrimonio culturale con lo sblocco delle assunzioni.
È necessario garantire ai lavoratori della cultura i diritti di tutti i lavoratori, dagli ammortizzatori sociali alle malattie professionali, dagli infortuni sul lavoro al diritto alla maternità e alla pensione, riconoscendo il carattere intermittente del loro lavoro.
Ripartiamo dalla cultura per rilanciare questo Paese. Ripartiamo dalla cultura per rilanciare questa regione. Ripartiamo dal grande patrimonio artistico dei nostri centri, ripartiamo da un programma in grado di valorizzare le nostre naturali ricchezze e i nostri giovani. Ripartiamo da Rivoluzione Civile!
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