venerdì 15 febbraio 2013

Dopo l’avvocato condannato in Abruzzo, adesso ci tocca l’indagato in Campania

Dopo l’avvocato condannato in Abruzzo, adesso ci tocca l’indagato in Campania per presunte false certificazioni sugli impianti che trattano rifiuti? La delibera di conferimento incarico è del 6 febbraio scorso, la numero 75 (assenti entrambi i Fratelli d’Italia). Il governatore highlander Michele Iorio nomina, in qualità di commissario regionale per l’attuazione della Proposta di Piano di gestione dei rifiuti urbani della Regione Molise, il professor Vincenzo Naso.







Chi sarà mai? Perché in allegato alla delibera non è rinvenibile nemmeno un curriculum vitae che lo riguardi? Un 'prof' a fortissimo rischio omonimia, a guardare bene. Perché Vincenzo Naso potrebbe essere sia un ingegnere napoletano finito in una specifica inchiesta del 2009 (ex preside di Facoltà alla Federico II) sia un ingegnere meccanico e aerospaziale che insegna in un ateneo romano!

"A lume di naso" - è proprio il caso di dirlo, soprattutto in considerazione dell’argomento, e cioè i rifiuti – sarei portato a credere che si tratti dello stesso Vincenzo Naso finito ai domiciliari all’inizio del giugno 2009, nell’ambito di una inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Direzione investigativa antimafia. Indagine sullo smaltimento dei rifiuti all’epoca del commissariamento in Campania. L’inchiesta, come è facilmente verificabile in rete,  riguardò le presunte irregolarità nei collaudi di numerosi impianti cdr in Campania.

Finirono in carcere 15 persone tra funzionari regionali, professori universitari ed esponenti politici locali. Uno di questi, Vincenzo Naso, all’epoca dei fatti 57enne, ricopriva il ruolo di presidente della Commissione di collaudo dell’impianto di Caivano. Non solo: era professore ordinario della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli e ex preside della stessa.

Dopo l’avvocato che ci rappresenta al Tar nonostante sia stato condannato per la Sanitopoli in Abruzzo, adesso l’ingegnere nominato commissario per i rifiuti in Molise e indagato in Campania per false certificazioni  sarebbe davvero troppo. Sarà un caso di omonimia? Alla Giunta Iorio l’ardua risposta. Fermiamoli, ora o mai più!

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