mercoledì 23 gennaio 2013

Il redditometro non è una crociata contro la ricchezza

Lo dichiara il vice-direttore dell'Agenzia delle Entrate, Di Capua, spiegando la scelta di utilizzare "il complesso della spesa come parametro e non solo alcune spese sintomo del tenore di vita".










"Per questo - ha proseguito - riteniamo giuste le 100 spese dello strumento". "Il redditometro - ha spiegato Di Capua - così come è stato formulato dà maggiori garanzie al contribuente perché prende in considerazione la spesa certa e non quella presunta".

Difende lo strumento e commenta: "Qualcuno dice che è scandaloso ma scandalosi sono i 120 miliardi di euro di evasione fiscale". L'occasione è un convegno organizzato dai commercialisti di Roma che plaudono alla strumento ma chiedono all'amministrazione di utilizzarlo con "ragionevolezza".

Concordano sul fatto che non sarà uno strumento di accertamento di massa in quanto interesserà solo lo 0,1% dei contribuenti. Della stessa opinione è la Cgia di Mestre per la quale "il redditometro avrà un impatto light.

"E' stato montato un allarmismo eccessivo", dice il segretario degli artigiani Giuseppe Bortolussi. Parallelamente al redditometro, scatterà anche il nuovo Isee per accedere alle prestazioni del welfare, ribattezzato 'riccometro'.

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