"Il documento finanziario della Regione non prevede alcun efficace contrasto al malessere del territorio molisano attraverso azioni mirate alla crescita economica e sociale della regione".
I dubbi, sollevati anche dal Consigliere Regionale, Massimiliano
Scarabeo, vogliono dire che, ancora una volta, si è persa un'occasione
per aiutare l'occupazione, i giovani e il sociale.
"I dati riportati sulla decisione finanza pubblica regionale 2013, deliberata dalla Giunta Iorio, fanno trasparire il profondo malessere di questa regione, in materia di occupazione e crescita economica e sul sociale in modo particolare. Se è vero che anche il Molise soffre dei problemi legati alla recessione mondiale, a quelle del Sud dell'Europa soprattutto, non possiamo sottacere il fatto che gli interventi fin qui posti in essere da questo esecutivo, non hanno sortito, né le stanno sortendo e né le sortiranno, tutte le aspettative intese come aiuto al perdurare della crisi che interessa anche il nostro Molise.
Insomma, se per il 2012, i dati sulla disoccupazione, quelli sulla creazione di nuove imprese inferiore di 203 unità rispetto al periodo precedente, e la cessazione di ben 1804 imprese attive sono veritieri, il futuro per questa regione non è affatto roseo. Le due province molisane, infatti, sono state bocciate nella competizione sulla vivibilità del territorio che viene fuori da una ricerca del Sole 24 Ore, dove quando si parla di lavoro, Isernia è all'88esimo posto per spirito d'iniziativa imprenditoriale, soprattutto quella giovanile. Il tutto in controtendenza proprio con quanto affermato in questi anni in cui si è fatto credere tutto e il contrario di tutto, compreso il tanto osannato POR FESR 2007 - 2013, al quale si accenna nella relazione a corredo del bilancio regionale. Lasciano molte perplessità, infatti, i dati sopra descritti rispetto alle aspettative dell'Europa, all'atto dell'emanazione di questo programma, nel 2007.
L'impatto sull'economia e sull'occupazione, previsto in quel documento, nel periodo di riferimento era legato alla creazione di nuovi posti di lavoro (di cui almeno il 50% per le donne), all'aumento della produttività della manodopera delle PMI e a quello del tasso di occupazione delle persone di età compresa tra 15 e 64 anni. Ad un anno dalla sua conclusione, tutto questo, mi sembra, non si sia affatto verificato. Ancora una volta, ci troviamo di fronte ad un compito in classe fatto male, tra cui contraddizioni che difficilmente possono trovare giustificazioni. Ecco perché, se nelle intenzioni c'è la volontà di intervenire sull'economia, ambiente e territorio, giovani e sociale, dall'altro, sul piano pratico, somme sufficienti a favorire queste iniziative, nel bilancio non sono affatto contemplate!
Basta guardare la mancanza di fondi in quei settori che possono rappresentare il volano per la ripresa economica di questa regione: il turismo, il territorio, l'agricoltura, penalizzati dai tagli alla promozione turistica, alle associazioni turistiche ed alle realtà turistiche come Capracotta per esempio e a quelle attinenti la salvaguardia ambientale come il Parco dell'Olivo di Venafro. Niente soldi per le politiche giovanili e lo sport, quale strumento di aggregazione e di crescita sociale. Settori importanti lasciati senza risorse e per i quali, sono stati proposti ed approvati, appositi emendamenti al fine di mettere a disposizione, risorse necessarie sui relativi capitoli di bilancio. Nemmeno un soldo per la legge regionale sull'inquinamento luminoso e, soprattutto, per quella sul risparmio energetico e quella delle fonti energetiche rinnovabili.
Ma anche sul sociale, dove i tagli hanno azzerato le somme di cui alla legge 24/90 sui diversamente abili, costringendo le associazioni di rappresentanza a richiedere, formalmente, alla Regione Molise, il rimborso delle spese sostenute per le attività realizzate. Anche qui si è dovuto ricorrere a specifici emendamenti al bilancio per reperire le somme necessarie, così come per quelle da erogare alle numerose imprese, impegnate nel piano sgombro neve dello scorso anno e non ancora del tutto pagate.
E anche se il momento di congiuntura economica è un condizionamento di non poco conto su certe scelte di bilancio, esso non può rappresentare un alibi inattaccabile per non pensare che molto di più si deve fare. Anzi, un bilancio non condivisibile che evidenzia proprio le scelte sbagliate di una classe politica dirigente poco attenta ai problemi dei molisani, problemi importanti per la crescita e lo sviluppo di questa regione".
Insomma, se per il 2012, i dati sulla disoccupazione, quelli sulla creazione di nuove imprese inferiore di 203 unità rispetto al periodo precedente, e la cessazione di ben 1804 imprese attive sono veritieri, il futuro per questa regione non è affatto roseo. Le due province molisane, infatti, sono state bocciate nella competizione sulla vivibilità del territorio che viene fuori da una ricerca del Sole 24 Ore, dove quando si parla di lavoro, Isernia è all'88esimo posto per spirito d'iniziativa imprenditoriale, soprattutto quella giovanile. Il tutto in controtendenza proprio con quanto affermato in questi anni in cui si è fatto credere tutto e il contrario di tutto, compreso il tanto osannato POR FESR 2007 - 2013, al quale si accenna nella relazione a corredo del bilancio regionale. Lasciano molte perplessità, infatti, i dati sopra descritti rispetto alle aspettative dell'Europa, all'atto dell'emanazione di questo programma, nel 2007.
L'impatto sull'economia e sull'occupazione, previsto in quel documento, nel periodo di riferimento era legato alla creazione di nuovi posti di lavoro (di cui almeno il 50% per le donne), all'aumento della produttività della manodopera delle PMI e a quello del tasso di occupazione delle persone di età compresa tra 15 e 64 anni. Ad un anno dalla sua conclusione, tutto questo, mi sembra, non si sia affatto verificato. Ancora una volta, ci troviamo di fronte ad un compito in classe fatto male, tra cui contraddizioni che difficilmente possono trovare giustificazioni. Ecco perché, se nelle intenzioni c'è la volontà di intervenire sull'economia, ambiente e territorio, giovani e sociale, dall'altro, sul piano pratico, somme sufficienti a favorire queste iniziative, nel bilancio non sono affatto contemplate!
Basta guardare la mancanza di fondi in quei settori che possono rappresentare il volano per la ripresa economica di questa regione: il turismo, il territorio, l'agricoltura, penalizzati dai tagli alla promozione turistica, alle associazioni turistiche ed alle realtà turistiche come Capracotta per esempio e a quelle attinenti la salvaguardia ambientale come il Parco dell'Olivo di Venafro. Niente soldi per le politiche giovanili e lo sport, quale strumento di aggregazione e di crescita sociale. Settori importanti lasciati senza risorse e per i quali, sono stati proposti ed approvati, appositi emendamenti al fine di mettere a disposizione, risorse necessarie sui relativi capitoli di bilancio. Nemmeno un soldo per la legge regionale sull'inquinamento luminoso e, soprattutto, per quella sul risparmio energetico e quella delle fonti energetiche rinnovabili.
Ma anche sul sociale, dove i tagli hanno azzerato le somme di cui alla legge 24/90 sui diversamente abili, costringendo le associazioni di rappresentanza a richiedere, formalmente, alla Regione Molise, il rimborso delle spese sostenute per le attività realizzate. Anche qui si è dovuto ricorrere a specifici emendamenti al bilancio per reperire le somme necessarie, così come per quelle da erogare alle numerose imprese, impegnate nel piano sgombro neve dello scorso anno e non ancora del tutto pagate.
E anche se il momento di congiuntura economica è un condizionamento di non poco conto su certe scelte di bilancio, esso non può rappresentare un alibi inattaccabile per non pensare che molto di più si deve fare. Anzi, un bilancio non condivisibile che evidenzia proprio le scelte sbagliate di una classe politica dirigente poco attenta ai problemi dei molisani, problemi importanti per la crescita e lo sviluppo di questa regione".
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