mercoledì 12 dicembre 2012

Legge di stabilità 2013. Atto deliberativo approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale

Legge di stabilità 2013. Atto deliberativo approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale del Molise nella seduta dell’11.12.2012 sulla proroga della cassa integrazione in deroga, sul rinnovo dei contratti per il 260 mila precari pubblici, sulle garanzie di tutela per gli esodati e sulla risoluzione delle attribuzioni in capo alle Province.








Delibera adottata all’unanimità dal Consiglio Regionale del Molise nella seduta dell’11.12.2012 con l’auspicio che la stessa possa agevolare l’accoglimento di specifici emendamenti parlamentari sulle seguenti materie:


1) Proroga degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2013;
   
2) Rinnovo dei contratti di lavoro per i 260 mila precari della sanità, della scuola e della pubblica amministrazione;
   
3) Garanzie in favore degli esodati tese a evitare penalizzazioni per chi non consegue più i requisiti pensionistici;
   
4) Risoluzione della confusione di attribuzione alle Province dopo il blocco del decreto di riordino con particolare riferimento alle questioni delle scuola, alla viabilità e alle politiche ambientali.


Pur nella ristrettezza delle disponibilità finanziarie e in una contingenza politica aperta ad ogni incertezza istituzionale, è opportuno assicurare un quadro di stabilità sociale che attutisca i disagi di centinaia di migliaia di persone e consenta un graduale superamento delle crisi con condizioni di vita meno fosche.

In assenza di diritti minimi non bisogna sottovalutare le forti tensioni sociali esistenti che potrebbero avere sbocchi drammatici per la materiale impossibilità dei lavoratori di sostenere le proprie famiglie.



ORDINE DEL GIORNO



IL CONSIGLIO REGIONALE



Preso atto che nel 2011, 5 mila unità lavorative hanno beneficiato in Molise degli ammortizzatori sociali in deroga e che tale trattamento è stato protratto nel 2012 per il periodo luglio-dicembre e non per tutti i settori produttivi, a causa dell’insufficienza dei fondi assegnati alla Regione dal Ministero del Lavoro;

Tenuto conto che in Molise operano centinaia di precari assunti nella Pubblica Amministrazione per compiti di assoluto rilievo nel comparto sanitario, nel settore della scuola e alle dipendenze degli enti locali, rientrando tra i 260 mila precari statali a rischio di interruzione del rapporto di lavoro e di non rinnovo dello stesso al 31 dicembre 2012;

Accertato che la riorganizzazione istituzionale ed amministrativa delle Province è stata definitivamente accantonata nel dibattito parlamentare con la conseguenza che le Province restano sospese con funzioni non più esercitabili, fondi tagliati e servizi pubblici essenziali che non è chiaro come e da chi saranno esercitati;

Visto che a livello nazionale le forze politiche stanno adoperandosi per inserire nella legge di stabilità degli articoli riferiti, per l’appunto, alle emergenze della proroga degli ammortizzatori sociali in deroga, rinnovo dei contratti di lavoro per i precari impegnati nella sanità, nella scuola, negli enti locali e nella Pubblica Amministrazione, e per chiarire compiti e funzioni delle Province sulle materie della viabilità, delle politiche ambientali e delle scuole superiori;

Verificato che anche in Molise un congruo numero di lavoratori sono stati estromessi dalle attività produttive con intese sindacali che prefiguravano lo scivolamento pensionistico al termine del periodo di integrazione salariale e di mobilità, nel mentre la riforma delle pensioni approvata nel 2012 posticipando i termini per il raggiungimento dei requisiti pensionistici ha creato una situazione anomala e grave di assenza sia di tutele reddituali che di tutele pensionistiche;


IMPEGNA

Il Presidente del Consiglio Regionale ed il Presidente della Giunta Regionale a trasmettere all’attenzione del Ministro dell’Economia, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e delle Commissioni Parlamentari preposte, copia del seguente atto deliberativo teso a sostenere la risoluzione delle problematiche nazionali e regionali sollevate con l’obiettivo di evitare penalizzazioni ingiustificate, danni alla comunità e confusioni amministrative.

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