giovedì 6 dicembre 2012

Intervista al vice-segretario del Pd Scarabeo

Pubblichiamo intervista al vice-segretario del Pd Massimiliano Scarabeo.








D. - Le dimissioni di Frattura, secondo qualcuno vogliono significare il baratto del suo appoggio alla leadership dello stesso Frattura a capo del centro-sinistra, che ne dice?

R. - Spero che sulla vicenda non venga sollevato alcun polverone, dentro il quale, in ogni caso, io voglio chiamarmi fuori. Credo che, al di la di ogni considerazione,  abbia ampiamente dimostrato sul campo il mio peso elettorale e il mio impegno in politica che è comunque continuato, nonostante fossi fuori dall'istituzione regionale.  Perciò, se qualcuno crede che questa scelta è  frutto di un ricatto o la bramosia di avere una poltrona ad ogni costo, si sbaglia di grosso.

D. - Deve però convenire che le dimissioni arrivano in un momento particolare...

R. - Se vuole saperla tutta, credo che Frattura si sarebbe dovuto dimettere il giorno dopo le elezioni. Primo perché era chiaro che si sarebbe giunti al ricorso, secondo perché, proprio per questa ragione avrebbe potuto esercitare il suo ruolo di leader  senza alcun tipo di condizionamento, con lo stesso rispetto che l'alleanza di centro-sinistra molisana gli aveva riconosciuto all'indomani delle elezioni primarie che lo hanno promosso a candidato governatore. E dico questo non perché a beneficiarne sarei stato io, visto che Frattura è entrato con il mio seggio, ma perché in questo lasso di tempo, ci sono state evoluzioni politiche che dovevano essere affrontate in maniera  diversa, soprattutto  senza il doppio ruolo che Frattura ha fin qui rivestito.

D. - Per esempio?

R. - La situazione del Molise è grave, tanto che non bastano nemmeno più le parole per far capire che occorre far presto a risolvere i problemi. Eventuali polemiche interne ad una coalizione che vuole diventare la guida di questa regione, non giovano a nessuno, ci troviamo di fronte ad un malato grave che ha bisogno di un intervento risolutore, non di altri consulti tra medici accorsi al suo capezzale. Il programma proposto l'anno scorso in campagna elettorale, purtroppo, si è arricchito di altre emergenze. Perciò, auspicando che la coalizione che ha sfiorato la vittoria lo scorso anno, ritrovi l'unità che ci permette di mandare a casa Iorio, penso che l'unica cosa su cui concentrarci è quella di proporre ai molisani la soluzione ai problemi, promettendo, questo si, che l'impegno di tutti sarà quello di fare uscire il Molise da questo enorme pantano. 

D. - Non tutti però, sono d'accordo su chi deve guidare questa coalizione

R. - Può darsi! Però dobbiamo renderci conto che stiamo parlando di una coalizione che il programma lo ha condiviso, non subito obtorto collo. E' questa la differenza sostanziale tra chi è costretto a tollerare certe prese di posizione e chi, democraticamente, sceglie cosa è più giusto fare. Certi tatticismi politico-elettorali servono a confondere l'elettore, e oggi l'intero Molise ha bisogno di ritrovare la direttrice che ci porti alla crescita economica e sociale persa in questi dieci anni di cattivo governo. Resta chiaro, però, che nessuno può pensare di aver fregato nessuno, perché al di la degli uomini, saranno i fatti a parlare, io questo non l'ho mai dimenticato, quindi l'investitura non è un premio ma un preciso ed importante impegno-dovere rispetto al quale, Frattura non potrà distrarsi.

D-  Controllato a vista...

R. - E  perché no! Se è lo stesso Michele Iorio ad essere messo in dubbio, dopo anni di leadership, figuriamoci se non potremmo essere noi a sollecitare il nostro governatore ad impegnarsi per il bene del Molise. Vede, io sto ai fatti, e la figura di Frattura, al momento, rappresenta la continuità di un progetto interrotto un anno fa. Se non si faranno le primarie per scegliere il candidato governatore, anche se per onestà intellettuale  devo riconoscere che Paolo Frattura ha sempre chiesto che si facessero, va comunque evidenziato che è giusto continuare sulla strada già tracciata, in gioco c'è il futuro di questa regione. 

D. - Il suo Partito, il PD, invece, cosa ne pensa?

R. - Io sono abituato al confronto, perciò non ho alcun  timore sulle conseguenze di ciò che dico o che faccio. Però, posso dirle con certezza che il Partito Democratico molisano, non è come qualcuno vuole che venga rappresentato. Non a caso anche in Molise esso cresce nei consensi seguendo il trend nazionale che lo pone come primo  partito italiano, perciò non è così sprovveduto da rischiare di sfasciare tutto. Un partito serio, nel Molise come in Italia, fatto da persone serie, pensa ed agisce per rendersi utile a risolvere i problemi che ci attanagliano. Ripeto, il confronto è il sale della democrazia, soprattutto quando il punto principale è il nostro futuro, si può discutere, ma di fronte a certe necessità l'unità d'intenti è fondamentale.

D. - Quindi Frattura può stare tranquillo...

R. -  La politica deve riappropriarsi del ruolo che le compete, vicina alla gente per risolvere i problemi, programmando la crescita del Molise, non la sua regressione, e tutto questo, Paolo Frattura mi sembra  lo abbia ampiamente sottoscritto attraverso il programma condiviso da una larga parte del centro-sinistra molisano. Ora, se sarà lui a guidare il Molise, questo dovrà tenerlo bene in mente, nessuno gli permetterà di sbagliare strada o deviare dal percorso tracciato. Sottolineo ancora una volta che l'impegno è quello di risolvere i guai del Molise, partendo da un presente pieno di problemi, dimostrando sacrificio e dedizione in quello che si andrà a fare. Di chiacchiere e distintivi ne abbiamo sentite e visti abbastanza in questi anni, e i risultati sono quelli che vediamo tutti i giorni.    

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