lunedì 10 dicembre 2012

Crisi, si vendono i gioielli di famiglia

Quarantaseiesimo rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del Paese. "Crolla" il ceto medio. 2,5 milioni di famiglie hanno venduto oro o altri oggetti preziosi negli ultimi due anni. L'85 per cento ha eliminato sprechi nei consumi.






Per contrastare la crisi, gli italiani, hanno venduto i 'gioielli' di famiglia, oro, mobili e opere d'arte, hanno eliminato sprechi ed eccessi nei consumi, mentre i redditi sono tornati indietro di vent'anni. E' quanto emerge dal quarantaseiesimo rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del Paese. "Negli anni '90 il reddito medio pro-capite delle famiglie - si legge nello studio - è aumentato, passando da circa 17.500 a 18.500 euro, si è mantenuto stabile nella prima metà degli anni 2000, ma a partire dal 2007 è sceso ai livelli del 1993:  -0,6% in termini reali tra il 1993 e il 2011".

Inoltre secondo il Censis, come ultima difesa di fronte al persistere della crisi, "2,5 milioni di famiglie hanno venduto oro o altri oggetti preziosi negli ultimi due anni, 300.000 famiglie mobili e opere d'arte, l'85% ha eliminato sprechi ed eccessi nei consumi, il 73% va a caccia di offerte e alimenti poco costosi". Sono dati che configurano, nella definizione del Censis, un vero e proprio "smottamento del ceto medio".

"Il reddito medio degli italiani si riduce a causa del difficile passaggio dell'economia, ma anche per effetto dei profondi mutamenti della nostra struttura sociale, che hanno affievolito la proverbiale capacità delle famiglie di produrre reddito e accumulare ricchezza", spiega l'analisi.

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