sabato 3 novembre 2012

Le imprese costituite da immigrati resistono meglio alla crisi

Lo rileva un rapporto della Confesercenti secondo la quale nei primi 9 mesi del 2012 le imprese con titolare extra Ue crescono di 13mila unità, mentre le altre scendono di 24mila.





Più del 57% delle imprese si concentra in cinque regioni: il 18,6% in Lombardia, il 10,5% in Toscana, il 9,7 circa in Emilia Romagna e Lazio e l'8,6 in Veneto. Gli imprenditori e i lavoratori immigrati non sono coinvolti in maniera uniforme nelle diverse aree geografiche.
 
Nel Nord si concentrano gli autonomi attivi nell'artigianato e i lavoratori dipendenti dalle imprese, in particolare nel comparto metalmeccanico, nel Centro il settore domestico, quello dell'edilizia e il comparto tessile e abbigliamento sono i più "internazionali", al Sud, almeno in termini relativi, commercio e lavoro agricolo sono i settori di riferimento per i migranti.

Totale imprese per provincia, si segnala: Prato dove il 37% delle imprese individuali sono straniere, Milano (il 19%), Firenze (il 17%), Reggio Emilia e Trieste. Il 16% degli imprenditori stranieri si concentra a Roma e Milano. Il 44% delle imprese individuali straniere svolge attività di commercio, un altro 26% è nel settore delle costruzioni e un 10% nella manifattura.

In 10 anni le imprese guidate da cittadini stranieri sono aumentate complessivamente dal 2% a quasi il 9%. Con oltre 96mila attività, la maggior parte dei titolari immigrati viene dal Marocco (57mila) e dalla Cina (41.623). Segue il Senegal (15.851), Egitto (1.300) e Tunisia (12.348).

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