venerdì 23 novembre 2012

Campagna nazionale "Libera la Domenica". Proposta di legge d’iniziativa popolare di modifica del Decreto "Salva Italia"

Quale Vice-Presidente della Commissione Consiliare Commercio, Lavoro e Attività Produttive, della Regione Molise, esprimo piena condivisione per la bella iniziativa proposta da Federstrade, CommercioAttivo, Imprese che Resistono, Confesercenti e altre organizzazioni economiche e sociali, tesa a raccogliere le firme per modificare il Decreto "Salva Italia" nella parte in cui liberalizza il lavoro domenicale nel settore del commercio arrecando grave nocumento alle famiglie, ai piccoli esercizi al dettaglio, alle comunità minori delle aree marginali e ai dipendenti della Grande Distribuzione Organizzata.





Raccogliendo 100 mila adesioni nelle piazze, nei negozi e nelle chiese, si potrà indurre il Parlamento a modificare la norma di legge restituendo la domenica al risposo settimanale, alla sfera affettiva familiare e alle relazioni sociali della persona, non esclusa la possibilità di professare la propria fede per quel bisogno di spiritualità che nessuno Stato laico come il nostro nega o marginalizza.

E’ merito della caparbietà e della determinazione delle due donne che rappresentano "Imprese che Resistono", CommercioAttivo Molise e Federstrade Roma e Provincia, Giulia D’Ambrosio e Mina Giannandrea, ed è merito di Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, se domenica 25 novembre in tutte le chiese italiane sarà avviata la campagna "LIBERA LA DOMENICA" grazie ad una condivisione di percorso che ha un valore economico oltre che sociale.

L’illusione della Grande Distribuzione Organizzata quale opportunità di sviluppo locale e crescita occupazionale è svariata. Se in un territorio non ci sono i soldi per carenza di lavoro, i consumi languono e la preannunciata chiusura del CARREFOUR di Termoli, attesta che rimanere aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, non muta lo scenario.

In ogni regione c’è una capacità d’acquisto commisurata la reddito disponibile effettivo, ed i consumi possono orientarsi verso gli esercizi al dettaglio o gli ipermercati, in alternativa e non per sommatoria.

La chiusura dei negozi al dettaglio in Molise certificata dagli ultimi dati della Banca d’Italia confermano questo trend col doppio boomerang che i licenziamenti preannunciati della Grande Distribuzione si aggiungono alle cessazioni d’attività.

Spogliare i centri storici delle città con vetrine spente e saracinesche abbassate è una scelta sbagliata di carattere economico perché determinerebbe una perdita del valore delle case e degli immobili con uno scadimento della qualità della vita e della vivibilità urbana.

Per queste ragioni, domenica sarò in chiesa a firmare la campagna "LIBERA LA DOMENICA" ringraziando le organizzazioni, le persone ed i sacerdoti che si sono mobilitati in difesa di un modello di società che mette al centro l’uomo e non il denaro.

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