martedì 23 settembre 2014

Turismo Molise. Impazza l'unico incoming di sempre: il "Black Survivor" - i molisani fuggono disperati e i profughi giungono a rimpiazzarli, pagati dallo Stato.



E’ sotto i nostri occhi lo sviluppo turistico, quello con la “I” maiuscola targato immigrati. L’unico turismo sostenibile nel Molise dalla notte dei tempi, si sta realizzando senza problemi. Ecco che comuni, associazioni e strutture alberghiere si sono mobilitate per aderire al Bando Nazionale Sprar (Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati). In barba alle promesse di eccellenza turistica, di luoghi ameni e di risorse enogastronomiche.




In faccia all’incoming di classe, come nel corso degli anni ci hanno fatto immaginare. Il Molise è a vocazione turistica! Quante volte in campagna elettorale politici di tutti gli ordini e gradi si sono riempiti la bocca di turismo come panacea risolutiva dei mali della nostra economia? Bisogna puntare sul turismo: tutti a considerare è vero, è proprio vero! Ma quale turismo d’Egitto? L’unico sostenibile target che fa breccia in questa pseudo regione è il turismo “Black Survivor”. Ci si accede senza sforzo, basta una piccola domanda e risulta l’unica vera manna giunta a risolvere le sorti fallimentari di quelle attività che hanno puntato sulla ricettività nel corso degli ultimi anni e navigavano sull’orlo del precipizio economico/finanziario.

La regione Molise nel breve medio periodo, registrerà il tutto esaurito negli alberghi e in ogni casa che abbia quei requisiti minimi per ospitare gli immigrati. I circa 40,00 euro al giorno pro capite per ospitarli, fanno gola ai disperati albergatori, forse più disperati degli stessi ospiti di colore, ma questa è l’unica occasione a cui rivolgersi per salvare il salvabile. Non pensate che siano solo le piccole strutture che ospitano i profughi, ma anche grandi alberghi molisani blasonati nel passato che pur di captare quel minimo reddito sono disposti a tutto.

La considerazione che lascia perplessi, tra la risata flagrante e il pianto a singhiozzi è che mentre si perdono almeno una trentina di molisani al giorno che fuggono da questa regione per cercare fortuna all’estero, nello stesso giorno, arrivano circa una trentina di profughi a rimpiazzare la gente autoctona che fugge. Tra non molto avremo la maggioranza della popolazione di colore e sarà più facile chiedere al Governo - estremamente disponibile con gli immigrati, molto meno con gli italiani, e molto, molto meno con i molisani -  lo statuto speciale o il riconoscimento di “Repubblica Autonoma dell’Africa Sub Sahariana d’Italia”.
                                                                                                P.T.
                                                                                                   

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