E’ sotto i
nostri occhi lo sviluppo turistico, quello con la “I” maiuscola targato immigrati.
L’unico turismo sostenibile nel Molise dalla notte dei tempi, si sta
realizzando senza problemi. Ecco che
comuni, associazioni e strutture alberghiere si sono mobilitate per aderire al
Bando Nazionale Sprar (Sistema di protezione dei richiedenti asilo e
rifugiati). In barba
alle promesse di eccellenza turistica, di luoghi ameni e di risorse
enogastronomiche.
In faccia all’incoming di classe, come nel corso degli anni ci hanno fatto immaginare. Il Molise è a vocazione turistica! Quante volte in campagna elettorale politici di tutti gli ordini e gradi si sono riempiti la bocca di turismo come panacea risolutiva dei mali della nostra economia?
La regione Molise nel breve medio periodo, registrerà il tutto esaurito negli alberghi e in ogni casa che abbia quei requisiti minimi per ospitare gli immigrati.
La considerazione che lascia perplessi, tra la risata flagrante e il pianto a singhiozzi è che mentre si perdono almeno una trentina di molisani al giorno che fuggono da questa regione per cercare fortuna all’estero, nello stesso giorno, arrivano circa una trentina di profughi a rimpiazzare la gente autoctona che fugge.
P.T.
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