domenica 25 novembre 2012

Adusbef: Tredicesime, il 90% mangiato dalle tasse

Mentre i mass media fanno a gara nelle lodi sperticate al "governo di banchieri, tecnocrati ed oligarchi" guidato da Mario Monti e Corrado Passera (dopo di loro il diluvio!), si accentua il disagio sociale di famiglie e cittadini, plasticamente dimostrato dal secondo calo delle tredicesime nel biennio 2011-2012, come risulta dal 21^ rapporto Adusbef.




Fra tre settimane saranno pagate infatti le tredicesime, che ammontano quest’anno a 34,5 miliardi di euro (- 0,5 miliardi, con un decremento dell’ 1,4% per cento rispetto al 2011), così ripartite: 9,9 miliardi ai pensionati (-2,9%); 9,20 miliardi ai lavoratori pubblici (come nel 2011); 15,4 mld  (-1,9%) ai dipendenti privati (agricoltura,industria e terziario).

Ma dopo un anno  di rincari ed aumenti speculativi che hanno falcidiato i redditi delle famiglie costrette a nuovi debiti, con una perdita ulteriore del potere di acquisto, resterà poco per festeggiare. Sarà un Natale durissimo, dopo l’onda lunga delle convulsioni finanziarie derivanti dagli spread, dal collasso di alcune banche sostenute dalle iniezioni di liquidità BCE con 1.000 miliardi di prestiti triennali al tasso dell’1%, dalla politica dei sacrifici insostenibili imposti dalla troika a paesi in crisi come Grecia,Spagna e Portogallo, con l’unica nota positiva della richiesta di rinvio a giudizio delle agenzie di rating,la condanna di S&P da parte di un Tribunale australiano, la vittoria di Obama negli Usa nonostante le banche di affari e la cupola finanziaria che governa i destini del mondo.
   
Tredicesima ancor più che falcidiata quindi sotto l’albero di Natale, per far fronte all’IMU, ad aumenti infiniti iniziati a gennaio 2012 con le tariffe autostradali, benzina, bolli, tasse, tarsu, tariffe aeroportuali concessi dal Governo ai soliti capitani coraggiosi per finanziare investimenti pubblici a spese della collettività per fa conseguire profitti privati, ed altri ordinari balzelli. 

A fine anno, oltre alla busta paga più pesante, arrivano infatti anche le consuete scadenze fiscali, quali tasse,  bolli,  rate e canoni, che durante il mese di dicembre i contribuenti sono chiamati a versare. Con il risultato di ridurre del 90,7 per cento l’agognata gratifica natalizia. Nel rincorrersi dei pagamenti da effettuare entro il 31 dicembre, dei 34,5 miliardi di euro di tredicesime che verranno pagate quest’anno, soltanto il 9,3 per cento, ossia 3,2 miliardi di euro, per la prima volta  meno di un decimo del monte tredicesime, resterà realmente nelle tasche di lavoratori e pensionati. 

Nel consueto appuntamento che fa i conti (da 21 anni) nelle tasche degli italiani, Adusbef e Federconsumatori prevedono un Natale durissimo sul fronte dei consumi, destinati a calare del 6,9% perché almeno 3 famiglie su quattro taglieranno le spese per l’incerta situazione economica. A "bruciare" un’ ampia fetta delle tredicesime (il 13 %) interviene per la prima volta la seconda rata dell’IMU per un ammontare di 4,5 miliardi. Ad essa si affiancano bollette, ratei e prestiti per un valore di 10,3 miliardi (ben il 29,9% del monte totale).
 
La RC Auto, che continua a salassare le tasche degli automobilisti con rincari ingiustificati pari al 10% a fronte di una riduzione dei sinistri, mangerà 5,3 miliardi di euro, il 15,4% delle tredicesime, mentre 4,6 miliardi di euro (con una diminuzione del 13,3% sul 2011), serviranno per pagare le rate dei mutui. Il salasso non è però ancora finito: 3,7 miliardi di euro (10,7%) se ne andranno per pagare le tasse di auto e moto, mentre 1,9 miliardi (5,5 %) spariranno per il canone Rai che sarà incrementato nonostante un deterioramento della qualità del servizio pubblico.
  
La tredicesima per la maggior parte delle famiglie è già stata pesantemente ipotecata  non solo per pagare tasse, ratei e bollette delle utenze domestiche (Enel,Telecom,Gas,ecc.), ma un ulteriore 8,7  per cento, pari a 3 miliardi di euro, servirà per pagare i prestiti contratti con banche, finanziarie, parenti, amici e/o conoscenti per sopravvivere, dato che stipendi, salari e pensioni non bastano più per far quadrare i bilanci famigliari.

Per scopi più piacevoli restano 3,2 miliardi di euro, il 9,3% del monte tredicesime, che potranno essere utilizzati per cenone, regali (spesso ai più piccoli), qualche viaggio, qualcosa da mettere da parte per future esigenze: una miseria, che non servirà a rilanciare i consumi, né ad alleviare le preoccupazioni di famiglie sempre più impoverite da rincari speculativi che si profilano in tutti i settori con la sciagurata tassa sui poveri denominata Iva al 22% e da un  futuro incerto, nonostante un tasso di fiducia, costruito a tavolino, che non aiuterà i consumatori, soprattutto i giovani che protestano per il futuro ipotecato, ad essere più sereni e fiduciosi. 

Adusbef e Federconsumatori, invitano il Governo ad evitare ulteriore inasprimento dell’Iva, la "tassa sui poveri" che colpisce indistintamente tutti i consumatori, gravando in particolare sulle più basse fasce di reddito aggravando così la recessione con un aumento dell’inflazione ed un calo dei consumi, soprattutto prestando attenzione alla reintroduzione varando un urgente contestuale decreto per una tassa sui patrimoni oltre 1,5 milione di euro.     

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