mercoledì 31 ottobre 2012

A Venezia la 136^ Assemblea dei Presidenti delle Camere di Commercio d’Italia

Si è tenuta il 29 ottobre u.s. a Venezia la 136^ Assemblea dei Presidenti delle Camere di Commercio d’Italia nel corso della quale è stato approvato all’unanimità un documento che ridisegna l’organizzazione territoriale delle Camere di Commercio italiane.





E’una proposta di autoriforma, sottoposta al Ministro Passera, che tiene conto dell’autonomia funzionale degli enti camerali, quali enti qualificati a rappresentare il sistema delle imprese, svincolati dalla dimensione provinciale in un’ottica di aggregazione, definita sulla base del grado di omogeneità dei territori e di criteri di natura economica.

Il Ministro ha espresso il suo personale plauso alla proposta, in linea con le politiche del Governo, ed ha riconosciuto il ruolo concreto ed insostituibile delle Camere di Commercio in ogni parte del territorio. Con l’attuazione della riforma, a seguito di apposito decreto ad hoc del MISE si individueranno “le nuove circoscrizioni delle Camere di Commercio le quali dovrebbero essere definite dallo stesso MISE con il vincolo che le imprese che ne faranno parte saranno aggregate con criteri e logiche prevalentemente di natura economica e dovranno poter garantire l’autonomia finanziaria a ciascuna Camera”.

All’Assemblea hanno preso parte entrambi i Presidenti delle Camere di Campobasso e Isernia, Amodio De Angelis e Luigi Brasiello, per essere in grado, nei prossimi mesi, di guidare al meglio il processo di riorganizzazione anche del sistema camerale molisano.

La proposta di riordino che è stata presentata è nata dal dialogo continuo e proficuo con il Ministro Passera ed è il frutto di un lavoro corale, che ha coinvolto tutti i livelli del nostro sistema e di quello delle associazioni di rappresentanza.

"Dobbiamo vincere le tentazioni di restare aggrappati al passato, dobbiamo raccogliere questa sfida e giocarla da protagonisti. Lo potremo fare se faremo nostra (sostengono entrambi i presidenti molisani) la logica operativa delle imprese e se sapremo modificare i nostri assetti organizzativi modellandoli ancora di più al servizio delle imprese".

La riorganizzazione, secondo gli studi effettuati da Unioncamere, porterebbe nel giro di un biennio, ad una riduzione dei costi del sistema pari almeno al 20% rispetto a quelli sostenuti al 31 dicembre 2011. Tutto ciò consentirà di liberare le risorse finanziarie necessarie finchè il sistema delle Camere di Commercio italiane possa svolgere eventuali nuove funzioni al servizio delle imprese senza ulteriori oneri né per lo Stato né per le imprese.

Può essere, infatti, questa l’occasione per rilanciare e far crescere il ruolo del sistema, "delegando alle Camere di Commercio l’esercizio anche di nuove attività strategiche per le imprese", si pensi ad esempio alle attività per la formazione e il mercato del lavoro, alle funzioni in materia di turismo, di agricoltura e ai temi dell’ambiente e dei trasporti.

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