Dirigenti che dopo aver raggiunto la pensione rientrano nel mondo del lavoro grazie alle amicizie e alle scappatoie rappresentate dai contratti a tempo determinato e dalle consulenze elargite con facilità estrema.
Una metodologia che nella nostra regione è ancora applicata in maniera massiccia e che di fatto produce un doppio risultato negativo: sottrae risorse da destinare a politiche di più ampio respiro e diminuisce le possibilità occupazionali che invece si potrebbero offrire ai nostri validi professionisti.
Il caso dell'ingegnere Castellucci, dirigente in pensione assunto con contratto a tempo determinato allo Iacp di Isernia in qualità di direttore generale, rappresenta solo l'ultimo esempio in ordine di tempo di una metodologia di spartizione che dobbiamo completamente sradicare dal contesto regionale. Basti ricordare l'altro caso eclatante che riguarda alcuni "rottamati" dell'Asrem che, a fronte di un elevato incentivo economico al pensionamento, sono rientrati nel mercato del lavoro attraverso contratti a tempo e incarichi di consulenza.
Per questo ho ritenuto fosse urgente la predisposizione di un quadro normativo teso alla definitiva cancellazione di questa cattiva prassi per consentire di liberare ossigeno per le politiche occupazionali.
Una proposta concreta che segue la dura presa di posizione che ho ritenuto di dover assumere a margine del caso del funzionario in pensione, uscito dalla porta dopo anni di onorato servizio e rientrato dalla finestra con un contratto a tempo determinato stipulato con lo Iacp di Isernia.
Si chiama "Misure in merito a nomine o ad affidamento di incarichi retribuiti da parte di strutture regionali del Molise, delle Agenzie e degli Enti sub regionali ai dirigenti pensionati già dipendenti pubblici", consta di soli 3 articoli (la proposta normativa è allegata al presente comunicato stampa) e parte dalla necessità di costruire insieme, attraverso le buone prassi e con una normativa chiara ed efficace, una regione che sia davvero - e non solo per slogan - al fianco di tutti.
Il rilancio della crescita deve essere finalizzato all'aumento dell'occupazione, prima di tutto.
Le riforme strutturali, il consolidamento fiscale, la ripresa sostenibile degli investimenti pubblici nella ricerca, nell'innovazione e nelle infrastrutture sono punti irrinunciabili da perseguire con determinazione ma parimenti occorre prestare la necessaria attenzione alle politiche di protezione sociale. La precarizzazione si scaglia ferocemente contro le giovani generazioni creando frustrazione e tensioni sociali.
Il tasso di disoccupazione è un indicatore che sottostima il disagio economico ed occupazionale dei lavoratori e queste prassi avviate dal governo regionale che sostiene economicamente chi ha già concluso la propria vita lavorativa precludendo qualsiasi possibilità a chi invece dovrebbe iniziarla - per dar vita ad un positivo circuito economico - non sono accettabili.
Mi auguro che la calendarizzazione dei lavori delle Commissioni preposte e del Consiglio regionale consenta a questa proposta di legge di arrivare presto ad un positivo ed urgente riscontro.
Il caso dell'ingegnere Castellucci, dirigente in pensione assunto con contratto a tempo determinato allo Iacp di Isernia in qualità di direttore generale, rappresenta solo l'ultimo esempio in ordine di tempo di una metodologia di spartizione che dobbiamo completamente sradicare dal contesto regionale. Basti ricordare l'altro caso eclatante che riguarda alcuni "rottamati" dell'Asrem che, a fronte di un elevato incentivo economico al pensionamento, sono rientrati nel mercato del lavoro attraverso contratti a tempo e incarichi di consulenza.
Per questo ho ritenuto fosse urgente la predisposizione di un quadro normativo teso alla definitiva cancellazione di questa cattiva prassi per consentire di liberare ossigeno per le politiche occupazionali.
Una proposta concreta che segue la dura presa di posizione che ho ritenuto di dover assumere a margine del caso del funzionario in pensione, uscito dalla porta dopo anni di onorato servizio e rientrato dalla finestra con un contratto a tempo determinato stipulato con lo Iacp di Isernia.
Si chiama "Misure in merito a nomine o ad affidamento di incarichi retribuiti da parte di strutture regionali del Molise, delle Agenzie e degli Enti sub regionali ai dirigenti pensionati già dipendenti pubblici", consta di soli 3 articoli (la proposta normativa è allegata al presente comunicato stampa) e parte dalla necessità di costruire insieme, attraverso le buone prassi e con una normativa chiara ed efficace, una regione che sia davvero - e non solo per slogan - al fianco di tutti.
Il rilancio della crescita deve essere finalizzato all'aumento dell'occupazione, prima di tutto.
Le riforme strutturali, il consolidamento fiscale, la ripresa sostenibile degli investimenti pubblici nella ricerca, nell'innovazione e nelle infrastrutture sono punti irrinunciabili da perseguire con determinazione ma parimenti occorre prestare la necessaria attenzione alle politiche di protezione sociale. La precarizzazione si scaglia ferocemente contro le giovani generazioni creando frustrazione e tensioni sociali.
Il tasso di disoccupazione è un indicatore che sottostima il disagio economico ed occupazionale dei lavoratori e queste prassi avviate dal governo regionale che sostiene economicamente chi ha già concluso la propria vita lavorativa precludendo qualsiasi possibilità a chi invece dovrebbe iniziarla - per dar vita ad un positivo circuito economico - non sono accettabili.
Mi auguro che la calendarizzazione dei lavori delle Commissioni preposte e del Consiglio regionale consenta a questa proposta di legge di arrivare presto ad un positivo ed urgente riscontro.

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