lunedì 20 agosto 2012

Riorientare il Molise dall'economia parapubblica alla produzione, al lavoro e alla concorrenza

Contratto di sviluppo sul tessile e museo Paleolitico Nazionale. Due opportunità da cogliere !











Sollecito la delegazione parlamentare molisana e  le istituzioni regionali, a prodigarsi nei confronti di Invitalia, la società nazionale di valutazione incaricata di predisporre l'istruttoria sui finanziamenti ai Contratti di Sviluppo, per far accertare l'ammissibilità o meno dell'unica richiesta avanzata da un'azienda regionale, l'Ittierre SpA, su un progetto di investimento complessivo di 48 milioni di euro, di cui 40 a carico del privato e 8 da redistribuire tra fondi ministeriali e regionali. Se il Piano avanzato dal Gruppo Albisetti per trasferire tutte le produzioni a Pettonarello del Molise non offre tutte le garanzie di tenuta industriale, finanziaria ed occupazionale, Invitalia a nome del Governo, ha l'obbligo di non accoglierlo.

In caso contrario se il progetto di delocalizzazione di un impresa da Como a Isernia è ben formulato e consente il rientro di commesse di lavoro dall'estero al Molise con i conseguenti benefici occupazionali, non si capisce perchè dovrebbe rimanere sugli scaffali del Ministero a impolverarsi. Sollecito inoltre, la Regione Molise a proporre di concerto con la Direzione dei beni Culturali una proposta di finanziamento nazionale sui Poli Museali d'Eccellenza del Mezzogiorno candidando il Museo Paleolitico di Isernia, quale sito unico in Italia e tra i pochi del Mondo ad avere caratteristiche risalenti ai primi insediamenti umani e alle prime tracce di civiltà.

Tutte le altre regioni meridionali, tranne Sardegna e Molise, hanno già avuto assegnati i fondi comunitari e nazionali previsti da uno specifico accordo istituzionale che mira a valorizzare le aree archeologiche ed i siti museali più significativi, ma l'intesa col Governo, prevede il coinvolgimento di tutti i territori e quindi anche della nostra regione. Sarebbe grave perdere una simile opportunità per inerzia di un'amministrazione comunale commissariata, di un'amministrazione provinciale presa dai rimpasti post-mortem e dell'assessorato regionale ai beni culturali.

L'obiettivo del Molise dovrà essere quello di riorientare la propria economia verso il lavoro e l'impresa. A fronte dei tagli occupazionali obbligati nei settori pubblici e dei servizi, non basta solo una battaglia in difesa dell'esistente. Occorre ripensare il nostro modello di sviluppo e puntare con convizione sulla concorrenza, sulla produzione industriale e sui nuovi giacimenti d'impiego in settori innovativi quali l'arte, l'ambiente e la cultura. Insistere per essere perennemente assistiti, è di per sè umiliante, e poco ha a che fare con la fierezza storica dell'Antico Sannio !

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