venerdì 24 agosto 2012

Gli agricoltori che lavorano la terra vanno tutelati nei loro diritti contro l'eolico selvaggio

Nel corso dell’assemblea pubblica che si terrà oggi 24 agosto alle ore 20.00 a Santa Maria della Strada, gli agricoltori che hanno dato vita ad alcuni Comitati in difesa dei propri terreni porranno con forza la questione dei cavidotti e della verifica sui potenziali rischi di inquinamento elettromagnetico nelle immediate vicinanze di installazioni eoliche.





A che profondità vengono calati i cavi di adduzione dell’energia elettrica prodotta dalle pale eoliche? E quelli dell’alta tensione?

Se rimangono troppo in superficie si corre il rischio che arando i campi, i cavi restino impigliati ai mezzi agricoli, con conseguenti problemi per l’incolumità dei coltivatori diretti.

E perché ogni tipo di animale selvatico si allontana dalle pale eoliche e nelle immediate vicinanze non si trova più nessuna specie come sanno benissimo i cacciatori?

Non è che oltre agli ultrasuoni si sviluppano onde elettromagnetiche e radiazioni che mettono a rischio anche gli uomini e non solo gli animali?

E perché nessuna istituzione si preoccupa della nostra salute, sicurezza e dei nostri diritti a lavorare la terra, non correndo alcun altro pericolo se non quello riferito al crollo dei prezzi agricoli, all’aumento delle tasse, dei carburanti, dei concimi e dei mangimi oltre alle difficoltà di una concorrenza sempre più agguerrita che ci viene da altre parti del Mondo?

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