Emergenza per patologie cardiovascolari presso l'Ospedale "F. Veneziale" di Isernia causato dal blocco dei ricoveri e delle visite presso l'U.O.C. di Cardiologia sia del Cardarelli che della Fondazione "Giovanni Paolo II".
Al Responsabile Sanità, Segreteria Regionale del PD Natale Liberatore.
L’anomala scelta adottata dai vertici dell’Asrem di convogliare i pazienti affetti da infarto, problemi cardiaci e patologie cardiovascolari dell’area di Campobasso presso l’Ospedale “F. Veneziale” di Isernia, determina difficoltà nel ricovero dei cittadini isernini che necessitano di urgenti terapie d’urto, per via della carenza di posti letto nell’Unità Operativa di Cardiologia.
Se la struttura ospedaliera è tarata per i fabbisogni di quel territorio, non può sostenere il carico aggiuntivo dei 130 mila residenti nel Medio-Molise, altrimenti si determina la saturazione del reparto, con conseguente carenza di posti letto e rischio per i pazienti di Isernia colpiti da infarto di essere ricoverati fuori regione.
Considerato che in tali casi anche poche ore possono essere fatali, sarebbe opportuna una scelta diversa dell’Asrem, tesa a garantire la funzionalità ottimale dell’U.O.C. di Cardiologia del Cardarelli di Campobasso e della Fondazione “Giovanni Paolo II” che nel 2011 ha assicurato il 60% del totale degli interventi su queste patologie in Molise.
Ritengo utile proporti una presa di posizione come partito che, ponendo al centro della nostra attenzione solo ed esclusivamente il diritto del malato, ci aiuti a superare un assetto gestionale sbagliato del sistema sanitario regionale in ordine alla Rete di Emergenza e ai problemi per i cardiopatici.
L’anomala scelta adottata dai vertici dell’Asrem di convogliare i pazienti affetti da infarto, problemi cardiaci e patologie cardiovascolari dell’area di Campobasso presso l’Ospedale “F. Veneziale” di Isernia, determina difficoltà nel ricovero dei cittadini isernini che necessitano di urgenti terapie d’urto, per via della carenza di posti letto nell’Unità Operativa di Cardiologia.
Se la struttura ospedaliera è tarata per i fabbisogni di quel territorio, non può sostenere il carico aggiuntivo dei 130 mila residenti nel Medio-Molise, altrimenti si determina la saturazione del reparto, con conseguente carenza di posti letto e rischio per i pazienti di Isernia colpiti da infarto di essere ricoverati fuori regione.
Considerato che in tali casi anche poche ore possono essere fatali, sarebbe opportuna una scelta diversa dell’Asrem, tesa a garantire la funzionalità ottimale dell’U.O.C. di Cardiologia del Cardarelli di Campobasso e della Fondazione “Giovanni Paolo II” che nel 2011 ha assicurato il 60% del totale degli interventi su queste patologie in Molise.
Ritengo utile proporti una presa di posizione come partito che, ponendo al centro della nostra attenzione solo ed esclusivamente il diritto del malato, ci aiuti a superare un assetto gestionale sbagliato del sistema sanitario regionale in ordine alla Rete di Emergenza e ai problemi per i cardiopatici.
Pietro Maio

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