mercoledì 22 agosto 2012

Derivati finanziari, Cristiano Di Pietro passa dalle parole ai fatti e deposita un'interrogazione in Consiglio

"Faccenda inquietante con poche luci e molte ombre. Unica certezza l'ennesimo sperpero di denaro pubblico".






"È possibile quantificare con esattezza la cifra di denaro pubblico che la regione Molise ha perso a causa dei contratti derivati stipulati con le banche e quanto è stato speso finora per le consulenze mirate alla ristrutturazione del debito?" È quanto ha chiesto di sapere il consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Cristiano Di Pietro, nell’ambito di una sua interrogazione al presidente della Giunta Regionale del Molise, Michele Iorio, e all'Assessore alla Programmazione, Gianfranco Vitagliano.

"Esiste un grave rischio per il Molise di dissesto finanziario - ha avvertito il consigliere Di Pietro - dovuto al ricorso da parte della Regione ai derivati finanziari, titoli il cui valore (prezzo) è derivato dal valore di mercato di un altro bene o di un'altra attività finanziaria (detta "attività sottostante") che può avere natura finanziaria o reale. Tali strumenti  - ha spiegato - sono oggetto di contrattazione in molti mercati finanziari  e soprattutto in quelli al di fuori dei centri borsistici ufficiali ossia alternativi alle borse vere e proprie, detti over the counter, mercati cioè creati da istituzioni finanziarie e da professionisti tramite reti telematiche che, di solito, non sono regolamentati e sono a elevato rischio".

La Regione Molise tra il 2003 e il 2006 ha contratto con le banche un debito in derivati di 267 milioni di euro. Tale debito, da allora  sembra essere ulteriormente cresciuto e, vista la spinosità della faccenda, nel giugno 2011, l’ente assumeva il dott. Alessandro Dal Cin, con formazione ed esperienza nella London della grande finanza, capo delle vendite di prodotti derivati alla clientela bancaria estera presso il gruppo San Paolo-Imi Bank di Londra, con il compito di ristrutturare i 300.000.000,00 di euro di debito negli strumenti finanziari di ultimissima generazione.

Peccato però che, nonostante la sua grande e comprovata professionalità, proprio il dott. Dal Cin, abbia segnalato l’imprescindibile necessità di reperire all'esterno della Regione una struttura organizzata cui affidare il compito di studiare l’indebitamento regionale. A motivare tale necessità, la non rinvenibilità di competenza altamente specialistiche tra il personale già dipendente dell'Ente.

Su questo ultimo punto il consigliere Di Pietro ha rivolto a Iorio e Vitagliano la richiesta di conoscere le motivazioni per cui, nonostante la Regione Molise avesse già assunto il Dott. Alessandro Dal Cin come massimo esperto in materia, si sia ricorso, con DGR n°469, ad una  consulenza esterna. "Questa preoccupante faccenda ha in sè aspetti paradossali, poche luci e molte ombre. Ancora una volta – ha concluso il consigliere Di Pietro - dobbiamo riscontrare che l’unica certezza sta nell’ennesimo sperpero di denaro pubblico per operazioni fallimentari e inutili dettate dall’incoscienza e dalla scelleratezza  di Iorio e Vitagliano".

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