Siccità e recessione costituiscono insieme un binomio esplosivo e preoccupante, che rischia seriamente di aggravare una situazione di per sé già precaria.
Perché ai ben noti problemi legati alla crisi di liquidità e dei consumi, si aggiungono quelli derivanti da un continuo aumento dei prezzi delle materie prime a causa delle particolari condizioni climatiche.
Dopo un’estate difficile, rischiamo di affrontare un autunno che, dal punto di vista del mercato dell’alimentazione, rischia di essere ancora più "caldo".
A lanciare l’allarme è L’Associazione Italiana Panificatori Assipan - Confcommercio Imprese per l’Italia -, preoccupata per le gravi conseguenze che un simile fenomeno potrà avere a breve e lungo termine sull’intero settore e per i consumatori.
Le piogge sempre più scarse, infatti, stanno riducendo notevolmente la produzione dei cereali, in cui prezzi sono in costante aumento.
Un problema che autorità e istituzioni devono affrontare presto e senza troppe esitazioni, prima che il fenomeno sfugga di mano e crei veri e propri disastri.
Gli operatori locali, già alle prese con una crisi senza precedenti, non possono certo far fronte da soli ad una problematica di così vaste proporzioni, che mette a repentaglio la sopravvivenza delle loro stesse attività.
Così come non è tollerabile, per rispetto dei consumatori, assistere inerti all’aumento dei prezzi di un bene di prima necessità che rischia di diventare di "lusso".
Occorrono quindi interventi decisi e rapidi in grado di salvaguardare un pezzo importante dell’economia molisana e di tutelare al contempo l’intera popolazione.
Dopo un’estate difficile, rischiamo di affrontare un autunno che, dal punto di vista del mercato dell’alimentazione, rischia di essere ancora più "caldo".
A lanciare l’allarme è L’Associazione Italiana Panificatori Assipan - Confcommercio Imprese per l’Italia -, preoccupata per le gravi conseguenze che un simile fenomeno potrà avere a breve e lungo termine sull’intero settore e per i consumatori.
Le piogge sempre più scarse, infatti, stanno riducendo notevolmente la produzione dei cereali, in cui prezzi sono in costante aumento.
Un problema che autorità e istituzioni devono affrontare presto e senza troppe esitazioni, prima che il fenomeno sfugga di mano e crei veri e propri disastri.
Gli operatori locali, già alle prese con una crisi senza precedenti, non possono certo far fronte da soli ad una problematica di così vaste proporzioni, che mette a repentaglio la sopravvivenza delle loro stesse attività.
Così come non è tollerabile, per rispetto dei consumatori, assistere inerti all’aumento dei prezzi di un bene di prima necessità che rischia di diventare di "lusso".
Occorrono quindi interventi decisi e rapidi in grado di salvaguardare un pezzo importante dell’economia molisana e di tutelare al contempo l’intera popolazione.
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