Mi auguro che il concordato abbia un ottimo successo, che la "newco" decolli in maniera precisa e puntuale e che, di conseguenza, tutti i lavoratori, veramente tutti i lavoratori, possano dormire sonni tranquilli, da un punto di vista occupazionale.
Per lavoratori, però, io intendo tutti. Sia quelli dello zuccherificio, sia gli agricoltori, ma tutto l'indotto che ruota intorno allo Zuccherificio.
Nel frattempo: non sarebbe il caso che l’ente regione, tramite gli assessorati all’agricoltura, ed alla programmazione economica inizi a stendere un piano di sviluppo per far ritornare le bietole nei nostri campi?
Lo zuccherificio nacque oltre trenta anni fa, anche con questo scopo: garantire il conferimento di prodotto agli agricoltori, facendo, di fatto, sorgere quella che, adesso, è definita filiera corta. Allo stato attuale delle cose con tre soli zuccherifici in Italia, sarebbe proprio il caso che ci si soffermasse sulla necessità di far ridecollare la coltivazione della bietola in Molise!
Questo allo scopo di dare una certezza di reddito agli agricoltori che avrebbero la possibilità di conferire il prodotto allo zuccherificio utilizzando i trattori e non i tir che arrivano da centinaia di chilometri, con evidenti aggravi di costi, per tutti, agricoltori e Zuccherificio!
La sopravvivenza dello zuccherificio del Molise consisterà anche nell’avere la possibilità di approvvigionarsi di “materia prima” in maniera economica e veloce.
Spero ci si muova prima che qualche (avventuroso) acquirente propini delle proposte che poi, scopriremo amaramente, destinate solo all’acquisizione delle quote saccarifere, vedendo sparire, in questo modo, altri posti di lavoro, diretti e dell’indotto, all’interno del nostro Molise!
Buon si, ma fess no…speriamo!
Nel frattempo: non sarebbe il caso che l’ente regione, tramite gli assessorati all’agricoltura, ed alla programmazione economica inizi a stendere un piano di sviluppo per far ritornare le bietole nei nostri campi?
Lo zuccherificio nacque oltre trenta anni fa, anche con questo scopo: garantire il conferimento di prodotto agli agricoltori, facendo, di fatto, sorgere quella che, adesso, è definita filiera corta. Allo stato attuale delle cose con tre soli zuccherifici in Italia, sarebbe proprio il caso che ci si soffermasse sulla necessità di far ridecollare la coltivazione della bietola in Molise!
Questo allo scopo di dare una certezza di reddito agli agricoltori che avrebbero la possibilità di conferire il prodotto allo zuccherificio utilizzando i trattori e non i tir che arrivano da centinaia di chilometri, con evidenti aggravi di costi, per tutti, agricoltori e Zuccherificio!
La sopravvivenza dello zuccherificio del Molise consisterà anche nell’avere la possibilità di approvvigionarsi di “materia prima” in maniera economica e veloce.
Spero ci si muova prima che qualche (avventuroso) acquirente propini delle proposte che poi, scopriremo amaramente, destinate solo all’acquisizione delle quote saccarifere, vedendo sparire, in questo modo, altri posti di lavoro, diretti e dell’indotto, all’interno del nostro Molise!
Buon si, ma fess no…speriamo!
Franco Di Biase (Partito Democratico Forum nazionale agricoltura)
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