venerdì 8 giugno 2012

Maggiore rigore del PD sulla questione morale

Si accelerino la riforma elettorale, le norme anticorruzione e ogni provvedimento teso a democratizzare i partiti.










Il voto parlamentare che ha negato l'arresto al Sen. Di Gregorio è un pessimo segnale per l'Italia che chiede un cambio di passo alla politica, ed il capogruppo PD in Regione Lombardia che và in ferie quando si discute la mozione di sfiducia contro Roberto Formigoni non agevola il rapporto col nostro elettorato. C'è bisogno di dare messaggi forti sulle norme anticorruzione, sulla riforma elettorale e su provvedimenti che rendano trasparenti i partiti politici, ponendo fine a gestioni familistiche e personali dove il confine tra interesse pubblico e privato sbiadisce.

I cittadini sopportano disagi inenarrabili e sono consapevoli che la deriva populista aprirà un varco a soluzioni conservatrici o peggio di marca reazionaria. Allo stesso tempo però chiedono innovazioni al sistema dei partiti, trasparenza alla politica, contenimento dei costi e coerenza di comportamenti.

Ogni immobilismo su questo terreno rende più forte l'astensionismo elettorale e accomuna in giudizi frettolosi e negativi tutte le forze politiche, al di là di appartenenze, storie e culture di riferimento. Mi limito a segnalarvi l'onda crescente di un'insofferenza popolare che rischia di tracimare per via di una crisi devastante e di una perdita di speranze sul futuro.

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