venerdì 11 maggio 2012

Sant’Agapito (IS). Favoritismi sulle assunzioni a "La Casa di Tom"

"La Casa di Tom" è un centro di accoglienza per extracomunitari minori non accompagnati, è ospitata nella struttura situata di fronte al Campo Sportivo di Temennotte, frazione di Sant'Agapito, ed è operativa da Lunedì 7 Maggio 2012.







Quello che vogliamo lamentare sono le modalità di assunzione utilizzate dall'attuale amministrazione comunale per l'inserimento del personale nella struttura: il reperimento di tale personale è avvenuto in modo irregolare. L’amministrazione comunale aveva preventivamente avvisato la cittadinanza che il reperimento sarebbe avvenuto a discrezione della presidenza della struttura, già presente nella città di Cassino, ma ci sembra alquanto strano che la presidenza, assolutamente estranea alle dinamiche interne del territorio di Sant’Agapito, abbia deciso casualmente di scegliere solo personale legato da vincoli familiari e di amicizia agli amministratori. La stranezza della cosa sta sia nella selezione che nell’assunzione.

La selezione sembrerebbe essere stata effettuata a priori. Non tutti i candidati , infatti, dopo aver presentato curricula sono stati chiamati a colloquio, neppure soggetti con alle spalle percorsi formativi inerenti l’occupazione. La successiva assunzione è stata ottenuta da soggetti aventi parentele o relazioni d'amicizia con l'amministrazione, anche soggetti senza alcun titolo formativo che garantisse ai ragazzi ospitati le possibilità di crescita e rieducazione proposte, sorpassando chi avesse maggiori competenze nel campo.

Tra i soggetti assunti, e questo può essere verificato, alcuni hanno stretti legami di parentela con l’amministrazione o intrattengono con essi rapporti d’amicizia che a noi concittadini appaiono  molto chiari, alcuni hanno titoli di studio assolutamente estranei all’occupazione ed altri addirittura avevano un’occupazione da cui si sono licenziati a discapito di famiglie del comune aventi reddito zero con seria necessità di lavoro che avrebbero potuto, vista la ormai chiara mancata richiesta di seri requisiti, cogliere in questa struttura un’opportunità vitale.

Riteniamo comunque doveroso sottolineare che uno, al massimo due, dei dieci assunti abbiano avuto reale necessità d’occupazione e per queste persone tutti noi non possiamo che essere felici della possibilità concessagli. Quello che in ogni caso ci preme sottolineare, oltre ai favoritismi scandalosi che si sono verificati, è la nostra preoccupazione verso la condizione che i ragazzi ospitati si trovano a dover affrontare. Condizione su cui non solo grava il trascorso personale, ma grava anche e soprattutto la localizzazione della struttura in un luogo che può offrire loro molto poco se non niente e la totale assenza di competenze del personale assunto il quale non sappiamo che percorso formativo di crescita e rieducazione possa offrirgli.

Aggiungiamo, infine, che non vi è stata alcuna inaugurazione della struttura, benché la cittadinanza ne avesse accettato di buon grado l'apertura, principalmente perché la cosa passasse più inosservata possibile, consapevoli di essersi sporcati le mani.

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