giovedì 3 maggio 2012

Fondazione Giovanni Paolo II, si tenga conto dei rilievi effettuati dal Tavolo Tecnico

Sollecito un’approfondita riflessione sulla Fondazione “Giovanni Paolo II” che tenga conto dei rilievi effettuati dal Tavolo Tecnico del 3 aprile ed eviti il permanere di una condizione di incertezza per il Molise.









In riferimento alle decisioni assunte, dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Giovanni Paolo II”, sul rinnovo di pochissimi contratti per 250 mila euro annui a fronte di una crescente precarizzazione del personale medico restante, e del mancato pagamento di salari agli addetti della DEC e delle altre società esterne che operano nella struttura, chiedo di conoscere se è vero che il Direttore Generale dell’ASREM è stato presente ai colloqui tra i vertici della Fondazione ed i medici a cui dovevano essere rinnovati i contratti, e a quale titolo si trovava all’interno di un’azienda privata convenzionata con l’ASREM con procedure di accreditamento che meriterebbero di essere approfondite.

Quanti dirigenti della Fondazione percepiscono emolumenti così elevati e a fronte di quali prestazioni, servizi, competenze e presenze presso la struttura molisana?

Si può parlare di qualità, di alta specializzazione e di eccellenza se l’unica oncologa con contratto a tempo indeterminato, in servizio presso l’Unità Operativa Complessa di Oncologia, questo mese andrà via, come mi hanno scritto diversi suoi pazienti in trattamento chemioterapico preoccupati di non sapere chi continuerà a seguirli. E se è vero, da notizie raccolte per le vie brevi, che a fronte di una figura con 9 anni di esperienza professionale sono stati stipulati due contratti part-time a 3 mesi, c’è poco da stare sereni per i malati che mi hanno inviato una mail colma di amarezza e delusione.

Sollecito un’approfondita riflessione sulla Fondazione “Giovanni Paolo II” che tenga conto dei rilievi effettuati dal Tavolo Tecnico del 3 aprile ed eviti il permanere di una condizione di incertezza per il Molise valutando l’ipotesi, anticipata dallo stesso Assessore Regionale alla Sanità, che sia il Cardarelli ad assorbire integralmente la Fondazione, consolidando attraverso protocolli e intese, collaborazioni con centri specializzati esterni, non esclusa la medesima Università Cattolica del “Sacro Cuore”, ma con un chiaro ruolo di controllo, amministrazione, pianificazione e gestione pubblica del Servizio Sanitario Regionale anche nelle patologie dell’oncologia e della cardio-chirurgia.

Nessun commento: