Sedici emendamenti, che vanno ad aggiungersi ai 27 del governo, cambiano ancora la fisionomia del ddl sulla riforma del lavoro in discussione all'undicesima commissione del Senato.
Tra le novità principali c'è una sorta di salario di base e una mini indennità di disoccupazione per i collaboratori a progetto. In sostanza per i lavoratori parasubordinati, come i co.co.pro, viene inserito il principio della giusta retribuzione calcolata sulla media tra le tariffe del lavoro autonomo e dei contratti collettivi di lavoro. Mentre per l'indennità dei parasubordinati viene rafforzata l'attuale una tantum per una fase sperimentale di tre anni, al termine della quale sarà compiuta una verifica per passare a una vera e propria mini-Aspi. Un collaboratore a progetto che ha lavorato 6 mesi percepirà nell'anno successivo circa 6 mila euro come una tantum.
Per le partite Iva, invece, si introduce un tetto che dovrebbe permettere di discriminare quelle false da quelle vere: il limite minimo viene fissato a 18 mila euro, al di sotto del quale scattano una serie di parametri da soddisfare per dimostrare di essere un vera partita Iva. Novità anche per il job on call: per attivarlo infatti basterà inviare un sms alla Direzione provinciale del lavoro invece della vecchia raccomandata e in caso di 'cicli' di lavoro basterà un solo messaggio, fino a un massimo di 30 giorni.
Quanto all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori i relatori intervengono con una modifica che elimina tra le previsioni al quale deve riferirsi il giudice quelle "della legge", ma non si spinge, come ha fatto il governo, a chiarire le ipotesi in cui il giudice è chiamato ad annullare il licenziamento, prevedendo che il fatto contestato al lavoratore dovrà rientrare nelle "tipizzazioni di giustificato motivo soggettivo e di giusta causa previste dai contratti collettivi applicabili", eliminando così la tipizzazione legale.
Per le partite Iva, invece, si introduce un tetto che dovrebbe permettere di discriminare quelle false da quelle vere: il limite minimo viene fissato a 18 mila euro, al di sotto del quale scattano una serie di parametri da soddisfare per dimostrare di essere un vera partita Iva. Novità anche per il job on call: per attivarlo infatti basterà inviare un sms alla Direzione provinciale del lavoro invece della vecchia raccomandata e in caso di 'cicli' di lavoro basterà un solo messaggio, fino a un massimo di 30 giorni.
Quanto all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori i relatori intervengono con una modifica che elimina tra le previsioni al quale deve riferirsi il giudice quelle "della legge", ma non si spinge, come ha fatto il governo, a chiarire le ipotesi in cui il giudice è chiamato ad annullare il licenziamento, prevedendo che il fatto contestato al lavoratore dovrà rientrare nelle "tipizzazioni di giustificato motivo soggettivo e di giusta causa previste dai contratti collettivi applicabili", eliminando così la tipizzazione legale.
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