lunedì 14 maggio 2012

Bene Governo su spesa fondi, comuni ed Anci siano coinvolti al massimo. Il Molise? Luci e ombre

La delegata alle politiche Ue sul piano annunciato dal ministro Barca: “Positive le misure che puntano su servizi comunali per favorire solidarietà alle fasce più deboli. Si proceda con celerità e d’intesa con governo e regioni”. Sul Molise: “Stanziato solo un milione di euro. Va decuplicato perché serve all’economia locale e all’occupazione”.








“Bene la decisa accelerazione sulla spesa dei fondi per la coesione, specie per le misure che puntano sui servizi comunali; lo stallo precedente non poteva più essere tollerato. Ma adesso i Comuni e l’Anci vanno coinvolti al massimo, sia a livello nazionale che regionale”. E’ la valutazione di Micaela Fanelli, membro dell’Ufficio di Presidenza nazionale Anci, sulla fase due del 'Piano di azione-coesione' annunciata ieri dal ministro Barca, con il governo pronto a riprogrammare 2,3 miliardi di fondi europei, destinati in maggior parte alle regioni del Mezzogiorno.

“I ritardi nella spesa fondi Ue - sottolinea Fanelli - pesano il doppio su famiglie e imprese quando si è in presenza di una forte crisi, come oggi. Primo perché non si attivano servizi e interventi per lo sviluppo, secondo perché non mettono in moto consumi utili a far ripartire l'economia e l'occupazione”.

Questo il motivo per cui la delegata Anci accoglie con favore l’accelerazione impressa dal governo che “avevamo già condiviso”, con un’attenzione ai progetti innovativi di 'protezione' sociale’ (giovani e anziani), che “valutiamo utile per favorire solidarietà e vicinanza alle fasce più deboli”, evidenzia Fanelli.

Tuttavia, entrati ormai nella fase attuativa del piano coesione, “è necessario il massimo coinvolgimento dei Comuni e dell’Anci”, con l’obiettivo, afferma la delegata Anci, di “tarare gli interventi in base alle esigenze che solo chi lavora quotidianamente su questi temi può realizzare”.

Continua: “C'e' un ventaglio di previsioni, alcune estremamente importanti e utili, altre da verificare. E c'e' anche una cancellazione di precedenti interventi sui programmi nazionali che ora finanziano il piano che va compresa appieno”. Da qui l’auspicio alla massima collaborazione con governo e regioni nella gestione della fase operativa, in modo “da procedere con celerità, nel tentativo di recuperare il terreno perduto per rilanciare crescita, sviluppo e coesione sociale, a partire dal Mezzogiorno”.

Per quanto riguarda il Molise, Fanelli diagnostica luci e ombre. “Il Molise è fuori da questi strumenti in quanto regione che non rientra nella cosiddetta “convergenza”, tuttavia – puntualizza - può fare molto di più su altri strumenti per il Sud varati in questa settimana dal governo. In primis, sul credito d’imposta per l’occupazione, con uno sgravio del 50% per le categorie svantaggiate”. 

Fanelli precisa infatti che “il Molise ha stanziato solo 1 milione di euro (Fse), se ne deduce che si potranno attivare 70/80 lavoratori  svantaggiati sgravati. Come sempre, solo fumo. Si mette in piedi una procedura per pochissimi posti di lavoro, creando un’aspettativa che non corrisponde ai fatti. Così si produce un danno enorme soprattutto ai giovani. Quel milione va decuplicato perché serve all’economia locale e all’occupazione”.

Nessun commento: