martedì 10 aprile 2012

In diminuzione i prestiti erogati dalle banche nell’ultimo semestre del 2011 in Molise

Peggiora anche la qualità del credito: rispetto ad un anno fa +60% per le sofferenze bancarie.









A dicembre 2011 l’attività di prestito delle Banche in Molise a sostegno dell’economia regionale mostra purtroppo segnali negativi, condizionata dal contesto di grande incertezza economica nazionale ed europea in generale. L’ammontare totale degli impieghi vivi in regione, quelli cioè depurati dall’effetto delle sofferenze e delle operazioni pronto contro termine, alla clientela ordinaria residente escluse le istituzioni finanziarie monetarie, è stato pari a 3 miliardi e 618 milioni di euro circa, registrando una diminuzione da giugno 2011 dello 0,7%, in linea con la diminuzione nello stesso periodo registrata per il Mezzogiorno (-0,7%), e leggermente inferiore a quella nazionale (-0,8%).

A livello provinciale al 31/12/2011 gli impieghi vivi a Campobasso ammontano a circa 2,641 miliardi mentre nella provincia di Isernia l’importo totale sfiora il miliardo (per l’esattezza sono 976 milioni di euro). Rispetto a giugno 2011 gli impieghi in provincia di Campobasso subiscono una variazione negativa dell’1% e restano sostanzialmente stabili nella provincia di Isernia.

L’analisi fatta per settore di attività della clientela ha messo in evidenza la difficile situazione in cui versano le imprese italiane per l’accesso al credito, stessa situazione che si riflette e anzi si amplifica nella nostra regione, che sconta un costo del denaro mediamente più alto rispetto alle altre regioni d’Italia. Per il Molise, da giugno 2011, la diminuzione del credito erogato alle imprese è stata del 2%, superiore a quello che si verifica a livello nazionale (-1,9%), e quello che si verifica nel mezzogiorno (-0,9%). Per l’Italia meridionale, infatti, subito dopo la Calabria è proprio la nostra regione a evidenziare la variazione negativa maggiore.

A livello provinciale a soffrire maggiormente sono le imprese in provincia di Campobasso che hanno visto diminuire i prestiti erogati del 2,7% da giugno, mentre resta sostanzialmente immutata la situazione nella provincia di Isernia con una diminuzione dello 0,1%.
Il credito al consumo erogato in Italia a settembre 2011 (ultimi dati disponibili) ammonta a circa 58.300 milioni di euro, in aumento dello 0,3% rispetto al giugno dello stesso anno e dello 0,7% rispetto ad un anno fa. Con riferimento agli stessi periodi, in Molise il credito erogato per il consumo è risultato pari a circa 280 milioni di euro, registrando un aumento trimestrale dell’1,9% e un aumento annuale del 2,0%.

La quota del credito al consumo sul totale degli impieghi vivi, che fornisce informazioni sulla rilevanza dei finanziamenti concessi per spese a titolo di consumo rispetto al totale dei finanziamenti concessi dalle banche, è pari al 6,1% in Italia, al 14,8% nelle regioni meridionali escluse le Isole e del 15,3% in Molise. Tali valori, così elevati per la nostra regione e per le regioni del Sud in generale, possono essere dovuti sia alla costante erosione del reddito delle famiglie del Mezzogiorno, in atto da alcuni anni, che ha accentuato il fenomeno del finanziamento dei consumi col ricorso al credito bancario, sia ad un valore degli impieghi nel Sud e nelle Isole nettamente più contenuto rispetto alle regioni centrali e settentrionali sintomo di una minore concessione di credito da parte delle banche in zone caratterizzate da maggiore rischiosità creditizia.

Al 31/12/2011 in Molise l’ammontare complessivo dei depositi è di poco più di 5 miliardi, con un incremento nell’ultimo semestre del 1,8% (+1,9% l’incremento nazionale), frutto soprattutto dell’aumento dei depositi registrati nel solo mese di dicembre: la situazione a novembre parlava infatti di una diminuzione dei depositi rispetto a giugno dello 0,4%. La stessa cosa è accaduta anche a livello nazionale, dove la diminuzione dei depositi tra giugno e novembre del 2011 era stata del 2,1%.

L’analisi della qualità del credito attraverso lo studio delle sofferenze bancarie evidenzia, inoltre, una situazione particolarmente allarmante per il Molise. Con un valore totale pari circa 485 milioni di euro al 30/09/2011, ad un anno, le sofferenze sono aumentate di circa il 60%, rispetto ad una media nazionale del 40% circa. Tra le regioni, hanno fatto peggio di noi solo il Lazio (+66,4%), la Sicilia (+63%) e la Basilicata (+60,7%). L’aumento è di molto superiore anche rispetto alla macroarea di appartenenza che registra un peggioramento del 35,2%; addirittura la macroarea che ha fatto peggio, il Centro con un +51,3%, resta comunque al di sotto dei valori registrati in Molise.

L’analisi delle sofferenze per provincia evidenzia che l’aumento maggiore si è registrato nella provincia di Isernia con un +88,3% rispetto a settembre 2010, mentre la provincia di Campobasso registra un aumento del 44,1%. L’incidenza delle sofferenze sul totale degli impieghi, nel periodo considerato, risulta pari al 9,7% a Campobasso, addirittura al 16,3% ad Isernia valori molto più elevati se rapportati alla media nazionale pari al 5,1% e superiore anche alle altre regioni del Mezzogiorno (8,5%).

Purtroppo la crescita delle sofferenze bancarie è la manifestazione più evidente della cronica mancanza di liquidità e della prolungata fase di crisi economica che stanno vivendo le nostre aziende, due aspetti, quest’ultimi, tra i più importanti che hanno fatto esplodere il problema dell’insolvibilità.
La versione integrale del testo è consultabile e scaricabile anche dal sito www.starnet.unioncamere.it.




                             

                                                                                                   Confcommercio CB

Nessun commento: