La vice presidente della Camera: siamo un partito progressista, discutiamo e decidiamo. Credo che un partito progressista debba partire, parlando di lavoro, dalle diseguaglianze e puntare ad estendere le tutele a chi non ne ha. La storia migliore del movimento dei lavoratori va da sempre in questa direzione: non difendere l’esistente, ma sconfiggere tabù e andare oltre.
Non bastano le leggi a creare occupazione, ma alcune buone leggi possono facilitarla e soprattutto colmare divari di diritti e di futuro all’interno dello stesso luogo di lavoro. D'altra parte alle imprese dobbiamo dare regole chiare e semplici, riducendo il numero delle forme contrattuali a quelle essenziali e coniugando flessibilità e tutele”. Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni.
“ Assicurare minimi di retribuzione, tutelare sempre la maternità, garantire a tutti i lavoratori e le lavoratrici un sostegno universale di fronte alla disoccupazione devono essere gli obiettivi centrali della riforma e il Pd deve impegnarsi per approvare e attuare il Jobs act al più presto”.
“Discuteremo di questi temi nella prossima direzione convocata per il 29, senza ricatti e anatemi ideologici. Ma, dopo la discussione, dobbiamo fare la sintesi e a quella dovranno attenersi i gruppi parlamentari. La bussola per noi non può che essere ciò che abbiamo detto in campagna elettorale – conclude - vogliamo partire da chi ha di meno, dai giovani in particolare, cambiare il Paese per renderlo più forte e più giusto”.
“ Assicurare minimi di retribuzione, tutelare sempre la maternità, garantire a tutti i lavoratori e le lavoratrici un sostegno universale di fronte alla disoccupazione devono essere gli obiettivi centrali della riforma e il Pd deve impegnarsi per approvare e attuare il Jobs act al più presto”.
“Discuteremo di questi temi nella prossima direzione convocata per il 29, senza ricatti e anatemi ideologici. Ma, dopo la discussione, dobbiamo fare la sintesi e a quella dovranno attenersi i gruppi parlamentari. La bussola per noi non può che essere ciò che abbiamo detto in campagna elettorale – conclude - vogliamo partire da chi ha di meno, dai giovani in particolare, cambiare il Paese per renderlo più forte e più giusto”.
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