venerdì 5 settembre 2014

Isernia. Disastro Ex Provincia di Via Berta: la fine di una città.

IL QUESITO DEL GIORNO: il bombardamento del 10 settembre del 1943 fece meno disastri di quelli che il Governo sta producendo oggi sul nostro territorio?



Mentre si prepara una campagna elettorale anomala per la successione di Luigi Mazzuto al vertice del “Contado di Isernia” ex provincia, nel palazzo di Via Berta si respira un’aria di preludio ad una catastrofe annunciata. Dal mese prossimo, i dipendenti  difficilmente percepiranno lo stipendio.
 Gravi difficoltà sono evidenti nella garanzia dei principali servizi, già da qualche mese.




Il credito di cui godeva l’ente, finanche presso i benzinai è finito. Le auto dei dipendenti dei reparti preposti ai controlli sono a secco. Nei prossimi mesi, diverrà una scommessa poter continuare ad esercitare, per esempio, le verifiche ambientali, spostarsi per garantire l’anti bracconaggio e preservare la fauna ittica nei corsi d’acqua in carico all’ente.

L’amara verità, a cui da molto tempo, l’Assessore provinciale Gaetano Marucci aveva indossato le vesti   dell’oracolo, avvertendo di cosa sarebbe accaduto oggi, pare non abbia interessato ad alcuno. Alla richiesta di barricate contro la distruzione dell’ente provinciale, vi è stata la risposta dei cittadini, che ne decretavano l’inutilità e la solerte fine, che puntuale è giunta. Come fare per garantire i posti di lavoro ai 130 impiegati che provvedono ai servizi essenziali per il territorio? Bisogna considerare che dalla reggenza presidenziale del periodo Di Raffaele Mauro, l’ente aveva un bilancio annuale di spesa di 24 milioni di Euro, ridotto nel periodo attuale con presidenza Luigi Mazzuto a soli 9,5 milioni.

Basta questo dato a far capire, che non vi è più la possibilità di pretendere gli stessi servizi di un tempo, con un bilancio così esiguo. A livello governativo, in riferimento alle direttive ”renziane” Marucci affermava: la linea guida è chiara, mantenere i privilegi delle grandi metropoli e distruggere le periferie. Oggi, in clima di campagna elettorale per la presidenza del “Contado di Isernia”, si affronta un nuovo sistema che delegittima i cittadini e premia i sindaci delle città maggiori con il voto di rappresentatività “ponderata”. I primi cittadini di città quali Isernia, hanno maggiori possibilità di essere eletti.

Entusiasta del doppio ruolo che presumibilmente andrà a rivestire, il sindaco pentro Luigi Brasiello.  Forse egli ignora il vero ruolo a cui sarà chiamato, più che un presidente verrà considerato il boia tagliatore di teste dei tanti posti di lavoro che sarà costretto a ridurre per gestire la” fu provincia”.
Senza cassa, senza risorse è l’unica via percorribile: aggiungere disperazione alla già parossistica ingestibile situazione.

Per non parlare della progressiva, lenta morte della città di Isernia che in maniera lenta ed inesorabile si vedrà decurtare nel giro di qualche anno circa 1.500 famiglie. Sono quelle legate ai posti di lavoro statali nelle principali istituzioni necessarie al vecchio status di provincia, che non avranno più modo di esistere.

Tutti i comandi delle forze dell’ordine, verranno necessariamente e ottimisticamente dimezzati, se non peggio, ma tutto questo avverrà lentamente, non all’improvviso, alla stregua della morte silente del taglio delle vene, ne pagheremo le conseguenze quando sarà troppo tardi per reagire. La verità inoppugnabile che l’inascoltato Assessore Marucci predica da anni, è l’inutilità della regione Molise, rispetto all’importanza strategica delle province, legate al territorio con i servizi essenziali.

Assistiamo impotenti ad una spartizione dei poteri iniqui, delle prossime elezioni provinciali. Il tutto oramai legato alla gestione prossima dei soli debiti e tagli, mentre il “Contado di Isernia” ,in barba alla necessità di sviluppo e progresso, declamata dalla sua nascita e mai realizzati, tornerà indietro di 50 anni ad essere un semplice borgo interno poco abitato, dove l’unica cosa buona spendibile, sarà la tranquillità di una serena vecchiaia nel nulla assoluto. 
                                                                                                                          P.T.



1 commento:

agapito ha detto...

Storicamente Isernia non è mai stata "centro" e certo la vecchia Provincia non ha provato ad invertire questa tendenza ma semplicemente ha provveduto a mantenere lo status quo, basta rileggere i risultati elettorali dell' "epoca Iorio". Personalmente sono fiducioso e mi aspetto qualcosa di buono ma certamente non legato ai vecchi posti di lavoro che l'ente di via Berta aveva creato. Mi aspetto opportunità di lavoro e sviluppo e raziocinio nelle spese. Se parliamo poi di risorse non dobbiamo dimenticare che queste provengono per lo più dalla regione e solo in minima parte dai ministeri o dall'Europa, ed anche questa è una prassi che una nuova amministrazione può scardinare.
Inoltre, se l'attuale Sindaco di Isernia si vuole candidare non vedo al momento argomentazioni per dissuaderlo, anzi, mi sembra la persona ideale a ricoprire tale ruolo.

Agapito Di Pilla