martedì 1 luglio 2014

Renzi: Al via la riforma della giustizia

Dodici punti per riformare la giustizia in Italia: la cornice disegnata da Matteo Renzi a Palazzo Chigi parte dalla responsabilità civile dei magistrati, passa per le intercettazioni, per arrivare all'abbattimento dell'arretrato civile anche attraverso l'informatizzazione che scatta alla mezzanotte.




Uno spettro ampio d'azione per coprire il quale il Presidente del Consiglio chiama a contribuire tutte le parti coinvolte attraverso la mail rivoluzione@governo.it.

Processi civili più rapidi, reponsabilità civile dei magistrati sul modello europeo, riforma del sistema elettorale del Csm e del disciplinare per i magistrati, intercettazioni, autoriciclaggio e falso in bilancio. Questi i principali punti della riforma della giustizia del Governo Renzi, che si snoderà lungo 12 tematiche. La prima riguarda la riduzione dei tempi della giustizia civile, con l'obiettivo di avere processi in primo grado che si concludono nell'arco di un anno. Si procede poi con lo smaltimento dell'arretrato, cercando di affrontare l'enorme mole di oltre 5 milioni di processi civili pendenti. Una corsia preferenziale, prevede il terzo punto della riforma, riguarda proprio le imprese e la famiglia, con l'istituzione o il potenziamento di tribunali 'ad hoc'.

Quarto e quinto punto della riforma riguardano invece il Csm: "chi giudica non nomina, chi nomina non giudica", e dunque una revisione del sistema disciplinare per i magistrati, e "più carriera per merito", al di fuori delle logiche correntizie. Altro rilevantissimo intervento sarà quello sulla responsabilità civile delle toghe, "in linea con l'Europa" e, dunque, lontanissima dall'azione diretta prevista nell'emendamento Pini: saranno rivisti, in particolare, i meccanismi di filtro e di rivalsa dello Stato. A seguire, ci saranno la riforma del sistema disciplinare per le magistrature speciali, e le nuove norme per combattere la criminalità economica: introduzione del reato di autoriciclaggio; ritorno al falso in bilancio. Nono snodo del progetto del Governo è la revisione dell'attuale sistema della prescrizione, accompagnata dall'accelerazione del processo penale, seguita dalla riforma delle intercettazioni: quest'ultima non intaccherà, ha assicurato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, l'efficacia dello strumento di indagine, ma sarà concentrata sulla tutela della privacy. Ultimi due punti della riforma saranno l'informatizzazione "integrale" del sistema giudiziario, a partire dall'avvio, oggi a mezzanotte, del processo civile telematico, e la riqualificazione del personale amministrativo.

"Da mezzanotte parte il processo civile telematico, parte formalmente la riforma", spiega il capo dell'esecutivo che poi ha sottolineato come questo passaggio "segni l'addio ai tribunali pieni di scartoffie. La nostra scommessa è che si possa discutere di giustizia in modo non ideologico. Sono vent'anni che sulla giustizia si litiga senza discutere", continua il premier, "vorremo discutere di giustizia senza litigare".

È la "via di Orlando", inteso come il titolare del dicastero di via Arenula, "alla Giustizia. Non l'Orlando furioso, ma l'Orlando...doroteo". Una battuta che spiega molto dell'approccio del governo, deciso a procedere nella 'rivoluzione', non con i carri armati, ma con il bisturi. "Saranno a disposizione i disegni di legge per chi li vuole cambiare o modificare. C'è una trasparenza totale, li approviamo il 1 settembre. Il processo civile dovrà durare un anno. La scommessa dei mille giorni sarà questa. Alla fine avremo un processo civile anche con un dimezzamento dell'arretrato", osserva il presidente del Consiglio.

L'altro punto qualificante della riforma riguarda la carriera dei magistrati: "Vogliamo che un giudice faccia carriera, diventi capo della procura o dell'ufficio, non perché fa parte di questa o quella corrente", ha sottolineato ancora Renzi: "Ci inchiniamo alla indipendenza della magistratura, che è un principio sacrosanto", scandisce: "All'indipendenza della magistratura, non alla magistratura. Noi non siamo contro le correnti in magistratura, hanno portato a discussioni sul diritto e nascono da una politica con la P maiuscola. Ma non si può far carriera perché si fa parte di una corrente".

La prescrizione "sta a cuore al governo", ha ribadito il premier che giudica non degno di un Paese civile un sistema in cui si rinuncia a giudicare quando trascorre troppo tempo dal reato commesso. Altro tema spinoso è quello delle intercettazioni: in questo il governo è totalmente aperto alla discussione. Di più: chiede anche ai direttori dei giornali di intervenire. Il punto più delicato riguarda il rispetto della privacy delle persone coinvolte, quindi la pubblicazione delle intercettazioni. Si chiede il premier, e chiede a magistrati e giornalisti, quando sia lecito pubblicare i tabulati, se sia concepibile la pubblicazione di conversazioni che attengono alla sfera privata anche quando queste poco o nulla hanno a che fare con i reati di cui si parla. "Per noi un magistrato deve essere libero di intercettare, ma dov'è il limite alla pubblicazione delle intercettazioni. Nessuno vuole bloccare le intercettazioni, ma talvolta l'utilizzo delle intercettazioni" va rivisto, osserva il Capo dell'esecutivo.

Linee guida riforma della giustizia
 
Il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha presentato al Consiglio dei Ministri le linee guida  della riforma della giustizia, su cui ora si avvia una fase di consultazione che si concluderà il 31 agosto 2014.  Ecco i 12 punti su cui verte la riforma:
1) Giustizia civile: riduzione dei tempi. Un anno in primo grado
2) Giustizia civile: dimezzamento dell’arretrato.
3) Corsia preferenziale per le imprese e le famiglie
4) Csm: più carriera per merito e non grazie alla ‘appartenenza’
5) Csm: chi giudica non nomina, chi nomina non giudica;
6) Responsabilità civile dei magistrati sul modello europeo
7) Riforma del disciplinare delle magistrature speciali (amministrativa e contabile);
8) Norme contro la criminalità economica (falso in bilancio, autoriciclaggio);
9) Accelerazione del processo penale e riforma della prescrizione;
10) Intercettazioni (diritto all’informazione e tutela della privacy);
11) Informatizzazione integrale del sistema giudiziario;
12) Riqualificazione del personale amministrativo.

Come per la riforma della  Pubblica amministrazione sarà possibile partecipare alla consultazione scrivendo a rivoluzione@governo.it 

Nessun commento: