venerdì 30 maggio 2014

Giornata mondiale senza tabacco, i dati 2014 dell’Istituto superiore di sanità

Le donne non rinunciano più alle bionde. Per la prima volta dopo 5 anni si inverte il trend di consumo.“La prevalenza di fumatori in Italia – spiega il Prof. Silvio Garattini, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri – anche quest’anno mostra una situazione di stallo, ad eccezione delle fumatrici che interrompono un trend in discesa registrato negli ultimi 5 anni con un incremento di 3,6 punti percentuali”.







Resta stabile la prevalenza dei fumatori, diminuendo dello 0,8%, e aumenta invece nel gentil sesso passando cioè dal 15,3% del 2013 al 18,9% del 2014. La percentuale totale dei fumatori in Italia passa così dal 20,6% dello scorso anno al 22% del 2014. Crolla, invece, l’uso della sigaretta elettronica: gli utilizzatori sono passati dal 4,2% del 2013 all’1,6% del 2014.

“Svapora la moda delle sigarette elettroniche – spiega Roberta Pacifici, Direttore dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’ISS – dopo la curiosità verso un prodotto nuovo, gli ultimi dati ci dicono che sono più che dimezzati i consumatori, i quali presumibilmente sono più interessati ad utilizzarla in un’ottica di riduzione del danno o come ausilio per smettere di fumare”.

Aumentano i fumatori che chiedono informazioni per smettere: le telefonate al Numero Verde dell’ISS (800554088), dopo il suo inserimento tra le avvertenze sanitarie scritte sui pacchetti, , sono passate nei primi 4 mesi dell’anno da quasi 300 nel 2013 a più di 2.000. Sono questi i dati più significativi del Rapporto sul fumo in Italia rilevati dall’indagine Doxa effettuata nei primi mesi del 2014 per conto dell’ISS in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri.

I dati sono presentati oggi nell’ambito del XVI convegno “Tabagismo e Servizio sanitario nazionale” e in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco che, quest’anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dedica soprattutto al tema della correlazione tra l’aumento della tassazione dei prodotti del tabacco e la diminuzione delle morti e patologie fumo-correlate. Nel piano d’azione globale 2013-2020 per la prevenzione delle patologie non trasmissibili, l’OMS ha individuato l’incremento del prezzo dei prodotti del tabacco come il più efficace singolo intervento per incoraggiare i fumatori a smettere di fumare e per prevenire l’iniziazione al fumo di sigarette nei giovani.
Sintesi del Rapporto

I fumatori in Italia sono 11,3 milioni, il 22% della popolazione: 6,2 milioni di uomini (il 25,4%) e 5,1 milioni di donne (18,9%). Gli ex fumatori sono 6,6 milioni (il 12,8%) 4,6 milioni di uomini e 2 milioni di donne. Per la prima volta dal 2009 si osserva un aumento della prevalenza di fumatrici che passano dal 15,3% del 2013 al 18,9% del 2014. Viceversa si osserva un lieve ma costante decremento della prevalenza di fumatori che passano dal 26,2% al 25,4%.

L’analisi della prevalenza del fumo di sigarette tra gli uomini e le donne di varie età mostra che la percentuale di fumatori è ancora superiore a quella delle fumatrici in tutte le fasce di età. Nella fascia di età compresa tra i 25 e 44 anni si registra la prevalenza maggiore di fumatori di entrambi i sessi ( 26% delle donne e 32,3% degli uomini).

Il consumo medio di sigarette al giorno si attesta intorno alle 13 sigarette. Oltre il 70% di fumatori consuma più di 10 sigarette al giorno e il 28,5% più di un pacchetto. Ne fuma meno di 9 soltanto il 26%. Aumentano i forti fumatori, soprattutto tra i giovanissimi. Tra i 15 e i 24 anni il 67,8% fuma meno di 15 sigarette al giorno ma nel 2013 erano l’81%. Compare quest’anno un 1,3% che fuma più di 25 sigarette (nel 2013 il dato era pari a zero). Si inizia a fumare mediamente a 17,8 anni con un gap tra uomini e donne di un anno e 4 mesi (17,2 gli uomini, 18, 6 le donne).

Oltre il 72,5% dei fumatori ha iniziato a fumare tra i 15 e i 20 anni e il 13,2% anche prima dei 15 anni. La motivazione principale all’iniziazione al fumo di sigaretta rimane, costantemente nel tempo, l’influenza dei pari.

Rispetto alla tipologia di prodotti del tabacco acquistati si osserva quest’anno il raddoppio della percentuale di fumatori che scelgono le sigarette fatte a mano ( 18% contro il 9,6% del 2013). Questo dato è confermato anche dall’aumento delle vendite di trinciati (circa 400% rispetto al 2005). Il consumo di sigarette fatte a mano è significativamente più diffuso tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 20 anni ( 34,3%).

La sigaretta elettronica

L’uso della sigaretta elettronica si è più che dimezzato. Gli utilizzatori sono passati dal 4,2% del 2013 all’1,6% del 2014. Coloro che la usavano abitualmente nel 2013 erano circa 510 mila persone (l’1% della popolazione), nel 2014 sono passati a circa 255 mila (lo 0,5%). I consumatori occasionali erano 1,6 milioni nel 2013 (il 3,2%) e sono passati a circa 550 mila (l’1,1%) nel 2014. Gli utilizzatori della e-cig hanno mediamente 42 anni e sono soprattutto uomini (66%).

Questo prodotto viene consumato principalmente da giovani adulti e adulti poiché l’84,4% dei consumatori ha età compresa tra i 25 e 64 anni. La e-cig più utilizzata è quella contenente nicotina (66,2%), (vapore e aromi 33,8%). Quest’anno notiamo uno spostamento del canale di acquisto delle sigarette elettroniche: diminuiscono gli acquisti presso i rivenditori specializzati e aumentano quelli presso i tabaccai e le farmacie. Tra gli utilizzatori della e-cig è aumentata quest’anno la percentuale di chi ha dichiarato di aver smesso di fumare le sigarette tradizionali (18,8% nel 2014 , 10,6 % nel 2013).

Diminuisce invece la percentuale di chi dichiara di aver ridotto leggermente o drasticamente il numero di sigarette fumate (41,8% nel 2014 rispetto al 67,3% nel 2013). Un quarto dei fumatori di e-cig dichiara di non aver modificato le proprie abitudini tabagiche, aggiungendo quindi l’uso della e-cig allo stesso numero di  sigarette tradizionali fumate (25,1% nel 2014 , 22,1% nel 2013). Compare quest’anno anche tra gli utilizzatori della e-cig  chi ha dichiarato di aver aumentato il numero di sigarette tradizionali (1,7%) e di chi ha iniziato a fumare sigarette tradizionali sebbene  prima non avesse questa abitudine (12,1%).
Tentativi di smettere

Si smette di fumare mediamente a 43,2 anni ma le donne lo fanno prima (42 anni) rispetto agli uomini (43,7 anni). Le ex-fumatrici hanno smesso prevalentemente in un’età compresa tra i 36 e i 45 anni mentre gli ex-fumatori hanno smesso prevalentemente in un’età compresa tra i 46 e 55 anni.

I tentativi di smettere senza successo riguardano circo il 30% dei fumatori, i quali hanno tentato nella maggior parte dei casi (75%) senza alcun aiuto e soltanto circa il 5% utilizzando i farmaci per la disassuefazione.

L’Italia è infatti agli ultimi posti in Europa nella vendita di farmaci utilizzati nella terapia di disassuefazione dal fumo.

Dall’indagine risulta inoltre che quasi la metà degli intervistati non ha ricevuto suggerimenti per smettere di fumare né dal medico né dal proprio dentista.

L’inserimento sul pacchetto di sigarette, tra le avvertenze sanitarie, del Numero Verde dell’ISS 800554088 ha provocato un aumento considerevole del numero di contatti: le telefonate sono passate nei primi 4 mesi dell’anno da 286 del 2013 a 2.011 del 2014 (1.295 chiamate da parte di uomini – 716 da parte di donne).

Gli utenti, che dichiarano nella maggior parte dei casi di aver appreso l’esistenza del numero verde dal pacchetto di sigarette (il 75,5%),  sono soprattutto fumatori che vogliono consigli per smettere di fumare e informazione sui centri antifumo di riferimento.

I centri antifumo

L’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’ISS come tutti gli anni aggiorna il censimento dei Centri Antifumo del SSN  dedicati alla cura del tabagismo e dei problemi fumo-correlati. Rileva quest’anno il consolidamento del trend in discesa, osservato negli ultimi tre anni, del numero dei Centri Antifumo nonostante l’aumento delle richieste d’aiuto per smettere di fumare da parte dei fumatori. Sono, infatti, 287 in Italia i Centri antifumo di ospedali e ASL (erano 303 nel 2011, 295 nel 2012 e 294 nel 2013).

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