Se i 12 miliardi alle famiglie saranno erogati, il Pil aumenterà. L'associazione contro le Regioni "spendaccione": 82,3 miliardi di sprechi, in testa la Sicilia, e pochi servizi.
Secondo Confcommercio se a maggio, così come previsto dal governo Renzi, saranno erogate risorse per 12 miliardi netti alle famiglie, il Pil potrebbe crescere di un ulteriore 0,3% portando la stima per l'anno a +0,8%. La previsione per i consumi si alzerebbe a un +1%. L'associazione rileva che la spesa regionale ha un costo di 82,3 miliardi di euro. La Sicilia è in testa con 13,8 miliardi e, a seguire, Lazio (11,1 mld) e Campania (10,7 mld).
L'Italia come risultati, nel 2013, appare inefficiente come Grecia e Giappone. Bisognerebbe seguire l'esempio dei Paesi scandinavi, come Svezia e Finlandia, e del Nord-Europa, come Germania, Austria e Olanda, che hanno tagliato la parta improduttiva di spesa (fino a 8 punti percentuali), razionalizzando le risorse, e hanno sperimentato tassi cumulati di crescita da tre a sei volte superiori a quello dell'Italia.
Altri Paesi, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Spagna, con all'incirca lo stesso incremento cumulato della spesa pubblica in rapporto al Pil dell'Italia (poco più del 5% nel periodo), hanno realizzato anch'essi tassi cumulati di crescita da tre a sei volte superiori quello italiano.
Dallo studio di Confcommercio emerge che il 43,3% delle inefficienze è attribuibile a Sicilia, Campania e Lazio. Inoltre se tutti spendessimo, a testa, quanto i lombardi si risparmierebbero più di 80 miliardi di spesa pubblica per consumi finali. Soldi che invece al momento vanno a finire nelle inefficienze di costo e quindi sprecati.
L'Italia come risultati, nel 2013, appare inefficiente come Grecia e Giappone. Bisognerebbe seguire l'esempio dei Paesi scandinavi, come Svezia e Finlandia, e del Nord-Europa, come Germania, Austria e Olanda, che hanno tagliato la parta improduttiva di spesa (fino a 8 punti percentuali), razionalizzando le risorse, e hanno sperimentato tassi cumulati di crescita da tre a sei volte superiori a quello dell'Italia.
Altri Paesi, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Spagna, con all'incirca lo stesso incremento cumulato della spesa pubblica in rapporto al Pil dell'Italia (poco più del 5% nel periodo), hanno realizzato anch'essi tassi cumulati di crescita da tre a sei volte superiori quello italiano.
Dallo studio di Confcommercio emerge che il 43,3% delle inefficienze è attribuibile a Sicilia, Campania e Lazio. Inoltre se tutti spendessimo, a testa, quanto i lombardi si risparmierebbero più di 80 miliardi di spesa pubblica per consumi finali. Soldi che invece al momento vanno a finire nelle inefficienze di costo e quindi sprecati.
Nessun commento:
Posta un commento