“In un momento molto delicato per la storia del nostro Paese, il 44° anniversario della strage di piazza Fontana a Milano, insieme al ricordo dell'avvio di una lunga stagione della strategia della tensione che quell'evento segnò, deve rinnovare con forza un insegnamento: contro il terrorismo, per la difesa della democrazia, dell’ordine repubblicano e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori bisogna sempre tenere alta la memoria e non abbassare mai la guardia”.
Così in una nota la Cgil ricorda il 44esimo anniversario della strage di piazza Fontana a Milano, dove il 12 dicembre del 1969 una bomba collocata all'interno della filiale milanese della Banca Nazionale dell'Agricoltura causò la morte di 17 persone e provoco il ferimento di altre 90.
La Cgil, sottolinea, inoltre, come “per la strage di piazza Fontana, così come per tanti altri eventi segnati dal sangue di innocenti vittime, spesso lavoratrici e lavoratori, la ricerca della verità sia sempre stata difficile. Troppi gli interessi da nascondere, troppe le verità da deviare.
La Cgil, sottolinea, inoltre, come “per la strage di piazza Fontana, così come per tanti altri eventi segnati dal sangue di innocenti vittime, spesso lavoratrici e lavoratori, la ricerca della verità sia sempre stata difficile. Troppi gli interessi da nascondere, troppe le verità da deviare.
Ma le responsabilità storiche, seppur non giudiziarie, non si possono nascondere, così come le motivazioni stesse di quell'assurda e sanguinosa strategia: attaccare e debellare la democrazia del nostro Paese, screditare quel movimento di lotta che aveva portato alla conquista dei diritti dei lavoratori”.
“Tutto questo non deve mai essere dimenticato, come pure non dobbiamo mai abbassare la vigilanza, per evitare che tensione e buio ripiombino su di un Paese che ha bisogno urgentemente di risposte”, conclude la nota.
“Tutto questo non deve mai essere dimenticato, come pure non dobbiamo mai abbassare la vigilanza, per evitare che tensione e buio ripiombino su di un Paese che ha bisogno urgentemente di risposte”, conclude la nota.
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